Sale la febbre per la finale: piazza Duomo come San Siro

In questi giorni la Milano nerazzurra si pone due domande. Una è alta (e piena di paura) e l’altra pratica. La prima riguarda Mourinho («Resta?») e la seconda la finale di Madrid e gira attorno al dove vederla: casa, bar sport o maxischermo? Soli o accompagnati? Magari non vederla affatto o isolarsi quando le coronarie sembrano lì lì per esplodere.
E mentre a Monaco il Bayern ha deciso di aprire l’Allianz Arena a settantamila tifosi perché dopodomani si godano lo spettacolo nello stadio amico (biglietti distribuiti gratis venerdì scorso), a Milano non succederà altrettanto con San Siro. Lo esclude l’Inter e lo esclude l’assessore allo sport Alan Rizzi (una curiosità: classe 1973, giocò nelle giovanili interiste). Troppo problematico gestire la folla, tenuto pure conto che parte degli steward normalmente presenti al Meazza saranno in trasferta a Madrid, al seguito della tifoseria, come servizio di sicurezza a integrare quelli predisposti da Uefa e forze dell’ordine spagnole.
E poi San Siro è un corpo isolato, lontano e «posto migliore di piazza Duomo non c’è», la riflessione di Rizzi, il cui obiettivo è di predisporre un secondo maxischermo oltre a quello già esistente all’Arengario, il cosiddetto videowall. L’idea è di sfruttare il lato verso via Torino così da offrire ai tifosi tutta la piazza e non solo la metà più a ridosso del Duomo, uscendo dalla Galleria sulla sinistra, ma di potersi spalmare per bene. Avremmo così gli 80mila di San Siro in pieno centro, piazza Duomo trasformata in uno stadio.
I tecnici del Comune stanno lavorando per risolvere un problema legato alla natura dei due schermi. Quello fisso è collegato via cavo, l’altro è predisposto per il satellite. Accadrebbe così che l’audio del secondo arriverebbe in ritardo rispetto sia alle immagini sia all’audio del principale. Inaccettabile, da qui l’obbligo di armonizzare i due sistemi tra loro prima di annunciare la superdiretta. Oggi sapremo in via ufficiale.
Chi invece non può fare a meno di sedersi su una gradinata, tra 48 ore potrà recarsi all’Arena, un tempo lo stadio dell’Inter che vi giocò per l’ultima volta il 10 dicembre 1958, un match europeo. L’impianto, capace di accogliere circa 5mila persone, è stato affittato da una società privata che vi allestirà uno schermo di 12 metri per 8; prima del fischio d’inizio, cabaret e collegamenti con la trasmissione Diretta Stadio su Italia 7 Gold. Botteghini aperti dalle 16, costo del biglietto 10 euro, info 02.89540127.
Il Comune ha inoltre in animo di allestire un secondo “stadio” in piazza Duca d’Aosta, la spianata davanti alla Stazione Centrale. L’associazione «Via Padova è meglio di Milano» appronterà uno schermo gigante all’istituto paritario San Giuseppe di via Don Orione: «Il calcio è fonte di aggregazione, sarebbe un errore snobbare la finale».


Infine la squadra: rientrerà alla Malpensa nella notte, attorno alle 4, il resto dipenderà dal risultato. Suggestiva l’idea di un’alba nerazzurra con il pullman a sfilare in Piazza Duomo. Domenica il rompete le righe, i nazionali raggiungeranno i ritiri pre-mondiali, alcuni salutando tutti già a Madrid.

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