Per «saltare» la coda insulta e sputa a chi non si scansa

Restare bloccati sull’auto in coda, si capisce, non fa piacere a nessuno. C’è chi si rassegna e chi si incavola, c’è chi la prende con filosofia e chi sbotta pigiando sul clacson a più non posso. In ogni caso, senza ottenere risultati pratici. Questione di carattere, insomma, il modo di reagire. Solo che, se il carattere è particolarmente focoso, ci può scappare l’imprevisto. Che, nel caso di un cittadino bosniaco quarantenne, con regolare permesso di soggiorno, ha significato dare in escandescenze e subire il deferimento. Succede nel pomeriggio in Sopraelevata: lui, il bosniaco, si spazientisce e mette in funzione le trombe bitonali. Qualcuno si scosta, lui continua a forzare i tempi e gli spazi, si incunea prima a destra, poi a sinistra, accelera, frena, costringe gli altri automobilisti a farsi in qualche modo da parte. E riesce a guadagnare parecchi posizioni, nonostante la coda sia ancora bloccata. Finché..., finché non incrocia qualcuno che non si schioda.
Nasce un alterco. Il bosniaco scende con fare minaccioso, insulta, arriva a sputare in faccia alla donna a fianco dell’automobilista che ha rifiutato di cedere il passo alla prepotenza. Non ancora soddisfatto, l’immigrato si arma di un oggetto contundente con cui sfregia la macchina del «nemico». Poi risale a bordo del proprio mezzo e, approfittando del fatto che la coda si sta sciogliendo, scatta a tutto gas cercando di dileguarsi.

Ma intanto l’automobilista insultato e danneggiato ha avvertito la polizia che riesce, dopo un inseguimento da film, a tagliare la strada all’energumeno in corso Italia e a fermarlo. L’uomo viene deferito per danneggiamento aggravato. Non è granché rispetto a quello che ha combinato, ma si spera che almeno gli serva da lezione.

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