Salute

Alzheimer ed herpes: esiste un collegamento?

Torna forte l'ipotesi di un collegamento tra l'Alzheimer e l'Herpes simplex, come suggerisce uno studio recente avviato su questi due disturbi

Alzheimer ed herpes: esiste un collegamento?

Alzheimer ed Herpes simplex: da anni circola un'ipotesi che vedrebbe una correlazione tra le due malattie. Per verificare il collegamento sono stati effettuati nuovi studi e una recente revisione di ricerche sul tema, pubblicata su Frontiers in Aging Neuroscience, darebbe credito alla teoria con il supporto di una serie di dati. La ricerca procede da 25 anni grazie all'instancabile lavoro di Ruth Itzhaki, neuroscienziata dell'Università di Oxford, che per questa verifica avrebbe analizzato la popolazione di Taiwan. Il temibile e fastidioso Herpes simplex virus 1 (HSV1), responsabile dell'herpes labiale, vivrebbe in modo silente all'interno del sistema nervoso periferico dell'organismo infettato, emergendo solo in condizioni di forte stress o debolezza fisica. L'herpes ricomparirebbe con maggiore incidenza nelle persone che l'hanno subito almeno una volta nella vita.

Alcuni studi hanno sottolineato e accertato la presenza dell'HSV1 nel cervello delle persone anziane, che potrebbe aumentare la possibilità di sviluppare il morbo di Alzheimer nei soggetti con una specifica variante gentica, nota come APOE4. I test di laboratorio avrebbero verificato una proliferazione incontrollata delle proteine beta-amiloide e tau, tipiche del morbo, favorite anche da un sistema immunitario più fragile tipico delle persone anziane. In un territorio così fertile e sgombro da ostacoli, l'Herpes simplex riuscirebbe a muoversi senza problemi, giungendo al cervello in modo rapido e provocando un'infiammazione virale molto forte, con relativo danno neuronale e accumulo di sottoprodotti tossici per le cellule nervose.

I testi effettuati sulla popolazione anziana di Taiwan confermerebbe la teoria, sottolineando come l'utilizzo di antivirali riuscirebbe a ridurre la possibilità di sviluppare il morbo di Alzheimer. Sono stati messi a confronto i dati di 8.000 pazienti over 50 anni colpiti da Herpes simplex, con 25.000 pazienti coetanei privi di infezione. Con il tempo i soggetti del primo gruppo hanno mostrato una probabilità 2.5 volte più alta di sviluppare la malattia rispetto alla controparte, ma anche una diminuzione della possibilità di cadere vittima dell'Alzheimer dieci volte in meno nei soggetti trattati con gli antivirali. Per il momento, gli studi procedono ma non bastano per confermare ufficialmente il legame, ma ciò che emerge è la necessità di un vaccino contro l'herpes e l'opportunità di cure antivirali in pazienti già affetti da demenze, come sostiene Ruth Itzhaki.

Nonostante i 25 anni di lavoro, la ricerca non trova completo sostegno da parte di tutto il mondo scientifico, che indicherebbe l'Herpes simplex come conseguenza della demenza senile.

Un fattore di facile diffusione in un organismo anziano con una barriera ematoencefalica più fragile: la struttura che protegge il cervello che diventerebbe facilmente vittima di infezioni, intossicazioni e avvelenamenti.

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