Dalla corteccia del salice un 'antico', ma inatteso alleato contro il tumore della prostata. L'uso dell'acido acetilsalicilico riduce del 60% il rischio di sviluppare una neoplasia maschile. E' quanto emerge da un'analisi osservazionale realizzata grazie al database Health Search della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), che mette in luce il ruolo dell'acido acetilsalicilico, l'ultracentenaria aspirina, a bassi dosaggi: determinerebbe una riduzione del rischio di contrarre un tumore alla prostata di oltre il 60%. I risultati sono descritti da uno studio scientifico appena pubblicato sull''International Journal of Cancer', coordinato dalla Simg. Indagando sul database con una modalità retrospettiva si possono condurre studi di tipo epidemiologico. Uno di questi ha consentito di correlare l'utilizzo dell'aspirina a basso dosaggio con un ridotto rischio di tumore alla prostata.
"Grazie all'osservazione dell'attività quotidiana della medicina del territorio si possono acquisire una quantità enorme di informazioni utili alla ricerca - sottolinea Claudio Cricelli, presidente della Simg - Questa è la grande novità degli ultimi anni, che ha già portato a grandi risultati. Questo lavoro ne è una ulteriore testimonianza.
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