Il nostro rene è a rischio

I sistemi per la emodialisi dell'italiana Bellco ora andranno in 160 Paesi

Luigi CucchiSono 4,8 milioni gli italiani che soffrono di un danno renale cronico, 40 mila sono in dialisi. Le malattie renali decuplicano il rischio di attacchi di cuore. I sintomi-spia vengono ignorati e sottovalutati gli esami per scoprirli. Il 37% di chi inizia la dialisi, 2 pazienti su 5, non sapeva di avere un danno renale cronico. I nefrologi sono allarmati: questi pazienti raddoppieranno nei prossimi anni raggiungendo nel mondo i sei milioni di casi. Il 91% di questi malati sono trattati in emodialisi, cioè le sostanze tossiche vengono rimosse dal sangue con un filtro esterno. In Italia solo il 13% è in trattamento domiciliare spesso con la collaborazione di un familiare. Sono poche le regioni (Piemonte, Sicilia, Campania e Puglia) che stanno sviluppando la dialisi peritoneale una metodica che incide positivamente sulla qualità di vita di questi pazienti che sono in attesa di un trapianto renale che spesso non è possibile per mancanza di organo. «Abbiamo acquisito l'azienda Bellco afferma Luciano Frattini, presidente e amministratore delegato di Medtronic Italia simbolo dell'eccellenza italiana del polo tecnologico di Mirandola, specializzata nella dialisi. Siamo già presenti in Emilia con una unità produttiva, in seguito alla recente acquisizione di Covidien. Vogliamo valorizzare queste realtà nazionali, potenziandole ulteriormente grazie alla forza di oltre 1,5 miliardi di investimenti in ricerca e sviluppo e alla presenza del Gruppo sul piano internazionale. Investiamo su prodotti ad alto valore aggiunto che possano offrire una maggiore sostenibilità per la spesa sanitaria complessiva». In Italia Medtronic ha oltre 2500 occupati, di cui 1500 in produzione. «Crediamo nella eccellenza biomedicale italiana, nelle sue risorse tecnologiche e sviluppiamo l'innovazione cercando soluzioni ottimali per favorire la qualità di vita dei pazienti. Puntiamo su tecnologie efficaci, sicure e meno costose, per poter trattare più pazienti in tutti i Paesi», precisa Frattini ricordando che Medtronic è stata fondata a Minneapolis (Usa) nel 1949 da un giovane ingegnere ed oggi è presente in 160 Paesi con 85mila dipendenti e 20 miliardi di dollari di ricavi. Da più di sessant'anni è leader nel campo delle tecnologie mediche innovative, della ricerca, dello sviluppo, produzione e distribuzione dei sistemi biomedicali: dal pacemaker ai registratori di elettrocardiogrammi ai defibrillatori. Da anni è affermata nella divisione cardiovascolare. Un settore in forte espansione è anche quello della neuromodulazione che realizza dispositivi medici impiantabili per il trattamento del dolore e di alcune malattie neurologiche. Ne sono dimostrazione la stimolazione cerebrale profonda per il trattamento dei disturbi del movimento derivati da malattie croniche come il Parkinson, la stimolazione spinale per il dolore, le pompe di infusione di farmaco e gli stimolatori sacrali per l'incontinenza. Una posizione di rilievo è detenuta dalla divisione dedicata al diabete con i microinfusori di insulina ed i sistemi di monitoraggio continuo del livello del glucosio. In crescita sono le tecnologie nell'area della chirurgia generale e vertebrale e dei sistemi di navigazione.

«Nei Paesi occidentali sono pochi gli ospedali privi delle nostre sofisticate soluzioni: ogni anno 62 milioni di pazienti traggono beneficio dai dispositivi Medtronic, ora si aggiungono anche i malati che necessitano della dialisi, il loro sangue sarà purificato con sistemi italiani».

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