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Roma, Raggi ai ribelli: "Se mi sfiduciate qui andiamo tutti a casa"

La scontro nella maggioranza del M5S dopo il caso stadio della Roma e la via ad Almirante. Poi la fronda rientra: "Tutti uniti insieme alla sindaca Raggi"

Roma, Raggi ai ribelli: "Se mi sfiduciate qui andiamo tutti a casa"

Sono tempi duri, per Virginia Raggi. Prima gli arresti per il caso stadio, poi la grana politica per l'intitolazione di una via a Giorgio Almirante. E lei, la sindaca pentastellata, portata due anni fa in Capidoglio tra lanci di fiori, ora deve difendersi dagli attacchi. Non solo quelli esterni, che erano scontati. Ma quelli interni. Più dolorosi e inattesi.

I consiglieri grillini infatti nel pomeriggio di ieri avrebbero pensato alla strappo. A palazzo Senatorio la Raggi, coi suoi fedelissimi, ha passato in rassegna la maggioranza. Per ora il sindaco è riuscito a calmare le acque, ma non può più permettersi passi falsi. "Sono saltati gli schemi, si va in ordine sparso", dice al Messaggero un consigliere prima della riunione fiume. "Deve esserci più condivisione sulle scelte", chiedono gli eletti del M5S. "Deve ascoltare più noi, meno gente tipo Lanzalone".

A dire il vero lo strappo, ipotizzato da alcuni consiglieri (secondo quanto riportava già ieri il Messaggero) sarebbe rientrato anche perché dalla sua la Raggi ha il fatto che "se cado io, si va tutti a casa". Molti consiglieri sono al secondo mandato ed è difficile che, facendo crollare il sindaco romano proprio nel bel mezzo del neonato governo Lega-M5S, i vertici grillini la prendano bene. La strategia della Raggi per far rientrare la fronda, scrive il quotidiano romano, sarebbe stata guidata da Davide Frongia, assessore allo sport. Ed è andata in porto. Tanto che ieri una nota del M5S diceva che "siamo tutti uniti insieme alla sindaca Raggi, chi dice che siamo divisi afferma il falso".

Intanto il M5S della Capitale dovrà votare un nuovo capogruppo visto che Paolo Ferrara, ieri assente alle riunione, è indagato nper l'affaire stadio. Anche di Maio però è intervenuto sulla presunta crisi dei grillini a Roma: "Non ho notizie di nessun tipo di crisi di maggioranza - ha detto su La7 - e tantomeno il movimento chiederà alla sindaca Raggi di farsi da parte".

"Voglio dire una cosa - ha aggiunto siamo stati gli unici a non prendere un euro, le altre forza politiche hanno preso soldi da Parnasi e noi veniamo trattati da criminali e gli altri ci accusano".

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