Salute

Sindrome post traumatica, trovato il marcatore

Lo studio è stato condotto dai ricercatori del Center for Addiction and Mental Health di Toronto

Sindrome post traumatica, trovato il marcatore

Incidenti aerei, attacchi terroristici, guerre, bombe, stermini di massa, terremoti. Sono innumerevoli gli eventi che possono incidere pesantemente sulla salute mentale delle vittime, dei sopravvissuti e delle loro famiglie. La cosiddetta sindrome post traumatica da stress (in inglese PSTD - Post Traumatic Stress Disorder) è una forma di disagio mentale che insorge in seguito a esperienze fortemente sconvolgenti. Studiata negli Stati Uniti a partire soprattutto dalla guerra del Vietnam e dai suoi effetti sui veterani, questa condizione può manifestarsi in individui di tutte le età, così come anche nei soccorritori coinvolti in un evento altamente impattante. La sindrome post traumatica, inoltre, può derivare da una ripetuta e continua esposizione a episodi di violenza e di degrado.

Essendo una condizione complessa e generata da molteplici fattori (sia personali che ambientali) la diagnosi di questo disturbo non è univoca e nemmeno semplice. Ciascuna persona, infatti, possiede un diverso grado di suscettibilità e di vulnerabilità allo stress, ciò anche in relazione al maggiore o minore coinvolgimento diretto nell'esperienza traumatica. Secondo alcuni studi, tuttavia, in particolar modo nei bambini e negli adolescenti, basta una semplice esposizione mediata (come quella attraverso i media) a fatti che coinvolgono la propria città, per destabilizzare la salute mentale.

Tra i fattori che sicuramente contribuiscono allo sviluppo della sindrome ci sono le caratteristiche specifiche dell'evento, il grado di esposizione allo stesso e gli aspetti della storia medica, psichica e famigliare delle vittime. Indagini scientifiche hanno dimostrato che in diverse aree del cervello di queste ultime vengono prodotti livelli anormali di ormoni coinvolti nella risposta alla paura. Tale produzione si protae a lungo dopo la cessazione dell'episodio scioccante. Inoltre, verrebbero alterati i livelli di neurotrasmettitori che agiscono sull'ippocampo, generando così alterazioni della capacità di memoria e di apprendimento regolate dall'ippocampo stesso.

L'American Psychiatric Association ha fornito un elenco dettagliato dei sintomi della sindrome post traumatica da stress. Essi compaiono solitamente entro tre mesi dallo shock e si classificano in tre categorie. La prima comprende episodi di intrusione. I soggetti hanno ricordi improvvisi che si manifestano in maniera vivida e sono accompagnati da emozioni dolorose. Della seconda fanno parte l'evitamento e la mancata elaborazione. La terza, invece, è costituita da atteggiamenti di ipersensibilità e di ipervigilanza. I traumatizzati non riescono a concentrarsi, si sentono costantemente in pericolo e hanno problemi di memoria. Spesso si rifugiano nella droga e nell'alcol.

Come riporta Ansa.it il trattamento della sindrome post traumatica potrebbe essere a un punto di svolta. È stato infatti scoperto dai ricercatori del Center for Addiction and Mental Health di Toronto il primo marcatore per individuare il disturbo. Gli studiosi, in un articolo pubblicato sul Journal of Clinical Investigation, hanno raccontato di aver creato un peptide che ha dimostrato di prevenire la malattia. Dopo un grave stress un complesso proteico, il glucorticoide recettore-Fkbp51, aumenta ma nella maggior parte dei casi torna poi a livelli normali. Tuttavia negli individui affetti dalla sindrome questo complesso di proteine resta perennemente elevato. Secondo Fang Lui, lo scienziato che ha guidato la ricerca, potrebbe essere un biomarcatore e un bersaglio per il trattamento farmacologico.

Se somministrato dopo un evento scolvolgente, il peptide sarebbe in grado di impedire al paziente di sviluppare la sindrome post traumatica da stress.

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