Sanità, è adesione massiccia allo sciopero

Sanità, è adesione massiccia allo sciopero

Adesione totale allo sciopero anti-piano di rientro concordato da governo e Regione. Secondo Cgil, Cisl e Uil alla protesta contro Marrazzo e l’assessore regionale alla Sanità Augusto Battaglia ha partecipato il 95% dell’intero comparto. Seimila persone (2.500 secondo la questura) hanno animato il corteo tra via Petroselli e piazza Farnese. Ad aprire la manifestazione i lavoratori dell’Ares 118 impegnati in una difficile trattativa con la giunta. «La Regione deve rispettare gli accordi presi - ha detto il segretario regionale della Cgil Gianni Nigro - le nostre richieste sono semplici: chiediamo la stabilizzazione immediata di 600 precari, lo sblocco delle assunzioni di almeno 800 unità e il ritiro della delibera approvata dalla giunta pochi giorni fa, che taglia di 100 euro il salario mensile dei lavoratori». Per Francesco Simeoni, segretario generale Cisl Lazio «la Regione non deve farsi condizionare dal governo. Vogliamo capire se è libera di muoversi o se è stata commissariata in tema di sanità».
Se la maggioranza tenta di recuperare posizioni dopo i tagli imposti dal piano di rientro («trasformiamo la protesta in occasione di confronto», le parole dell’assessore regionale al Bilancio Luigi Nieri), il centrodestra va all’attacco. «Dopo solo due anni di governo di centrosinistra la sanità del Lazio è ormai al collasso. Lo sciopero dei sindacati di categoria e dei lavoratori, ai quali va tutta la nostra solidarietà, è la logica conseguenza di una situazione divenuta insostenibile» dice Massimiliano Maselli, capogruppo Udc alla Regione Lazio: «Lo sciopero è sacrosanto visto il blocco delle assunzioni e il taglio a straordinari e indennità del personale - prosegue Maselli - Così operando, si va a ledere la professionalità e la dignità di tutti i lavoratori». «I lavoratori hanno manifestato per ottenere la restituzione della sanità che giorno dopo giorno viene tolta a tutti i cittadini dai tagli di questo governo regionale - ha detto il vicepresidente della commissione sanità della Regione Stefano De Lillo (Fi) - speriamo che non debbano essere anche le famiglie, i giovani e gli anziani della nostra regione a scendere in piazza la prossima volta».
Per il senatore di An Fabio Rampelli «tra le emergenze regionali spicca il collasso della sanità, una debacle clamorosa che travolge tutta la sinistra. Se Marrazzo ha deciso di non procedere almeno all’avvicendamento dell’assessore Battaglia significa che non ha rispetto per le decine di migliaia di persone che in questi due anni hanno sofferto a causa dei disservizi». Critico con Marrazzo anche un esponente della maggioranza, Donato Robilotta.

Per il capogruppo dei Socialisti Riformisti alla Pisana la giunta «dovrebbe annullare subito la delibera che ha tagliato 41 milioni di euro dei fondi contrattuali». Il 20 luglio prossimo nuovo sciopero di Cgil, Cisl e Uil in sei regioni.

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