Santanchè, strappo con La Destra: «Storace guarda solo al passato»

da Roma

Addio a Storace: Daniela Santanchè si dimette da portavoce di La Destra, di cui era stata candidata premier, e prende ufficialmente le distanze alla vigilia del congresso.
Perché se ne va, onorevole Santanchè?
«Non sono solo io, siamo in tanti: centinaia di dirigenti nazionali e locali, gente del rilievo di Schiuma o Lo Surdo. Non si può restare confinati in un’area di estremismo extraparlamentare e di vago nostalgismo, né perdere tempo in polemiche sul fascismo che vanno lasciate solo alla storia e ai suoi giudizi. Pensavo che si volesse costruire una destra moderna e nuova, quando Storace mi propose di fare il candidato premier. Invece non è così».
E com’è, invece?
«Si vada a guardare il blog di Storace: basta quello. Forza Nuova, vecchi ideologismi. I giovani non devono crescere in mezzo a razzismo, xenofobia, odio per Israele. E poi questa continua polemica contro il governo e contro Alemanno...».
Che a lei invece piacciono?
«Ma come si fa ad essere contro questo governo? Io ho fatto della battaglia contro la legge Merlin uno dei miei slogan in campagna elettorale, e questo è il primo governo che regolamenta la prostituzione. Avevo chiesto una tassazione speciale per banchieri e petrolieri, e questo è il governo della Robin Tax. Maroni è durissimo con i clandestini, l’emergenza rifiuti a Napoli è stata risolta, Alitalia è stata salvata con Berlusconi in persona che ha messo insieme la cordata di imprenditori. Brunetta fa la lotta ai fannulloni, il federalismo è in dirittura d’arrivo...».
Una meraviglia. Però lei in campagna elettorale le aveva cantate chiare, a Berlusconi e ai suoi alleati, ricorda? «Può dire quello che gli pare tanto non gliela do», disse.
«Certo, in campagna elettorale ero sola contro il mondo e non le ho risparmiate a nessuno. Ma mi dica una cosa: si ricorda cosa diceva Bossi di Berlusconi? “mafioso” era la più leggera. O quello che si sono detti Fini e il Cavaliere, “ectoplasma” e quant’altro? Beh, se due uomini si insultano e poi si rialleano nessuno si stupisce, se lo fa una donna non si può più dimenticare?».
Ma Berlusconi non sembra essersela legata al dito. Anzi dicono che sia pronto a riaccoglierla nel Pdl.
«Ma figurarsi, lui è il più intelligente di tutti e non porta alcun rancore. Se fosse uno che tiene conto di queste cose non avrebbe alleati... Altri invece hanno meno senso dell’umorismo di lui».
Parla di quelli di An? Beh, si può capire: li chiamò «palle di velluto»...
«Già, e di lino nella bella stagione. E non è che mi sbagliassi di tanto, no?».
Non saprei proprio. Però se la sono legata al dito.
«Basta rancori.

Evitiamo di fare come la sinistra che quando Colaninno era uno dei suoi lo osannava e se poi fa accordi con Berlusconi diventa un traditore. Se vogliono davvero fare un grande partito del centrodestra, noi non possiamo non esserci, con i nostri valori».

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