Santoro si blinda con i big di sinistra ma lo share cala

La strategia è chiara. Incombe il pericolo chiusura e Michele Santoro si blinda, schierando le eccellenze di sinistra.
Dopo la puntata dedicata ai Rischi fatali, con l’esordio ad Annozero di Eugenio Scalfari e la noiosa lezione del ministro Giulio Tremonti, giovedì scorso in studio c’erano Massimo D’Alema, prima volta anche per lui che sbuffava per le intemerate di Travaglio su giustizia e Bicamerale, e Roberto Formigoni. Si è visto anche un cartoon di Celentano sul nucleare, anticipo di quello che arriverà su Sky a fine anno, più vicino a Beppe Grillo che a Jack Folla. Lo scudo protettivo funzionerà, ma lo share non lo premia: solo il 18,39 per cento.
Ricci maramaldeggia sul corpo delle donne Andrà in scena una nuova puntata del Corpo delle donne giovedì prossimo, giorno della conferenza stampa per il cambio della conduzione di Striscia la notizia. Annunciando Ficarra e Picone dietro la console, Antonio Ricci darà fuoco alle polveri della querelle contro l’intoccabile Miss Italia della Rai. Ma anche contro il Gruppo Espresso e l’Ansa, pronti a spegnere la sua campagna contro le inserzioni nei media politically correct.
Sky punta sui citizen producer Galvanizzati dal successo di pubblico e di critica di Buon Compleanno Italia, la celebrazione dei 150 anni dell’Unità affidata ai video inviati dai telespettatori, i capi di SkyUno stanno pensando di allargare l’esperimento a produzioni più impegnative. Come hanno dimostrato la Sora Cesira a Gli Sgommati e le parodie di Beautiful Lab, attingere alla rete e YouTube costa molto meno che rivolgersi alle società esterne di produzione.
Il box office promuove la Cortellesi, per ora È partito bene Nessuno mi può giudicare, il film con Paola Cortellesi (nella foto) distribuito da 01 e probabile primatista al botteghino del lungo week end festivo. Dopo gli exploit di Claudio Bisio, al vertice nel 2010 con la commedia Benvenuti al sud, e Checco Zalone, record d’incassi con Che bella giornata, c’è curiosità per il cinema «made in Zelig». Difficile però che ci sia il tre dopo il due.
La second life di Lerner Imperdibile la nuova querelle che Gad Lerner ha aperto con Roberto D'Agostino.

L'Infedele non perde occasione per duellare con l’autore del sito più consultato a proposito di Bocchino, Agnelli e umanità varia. Dopo la rissa con Ricci ecco quella con Dagospia: che fine ha fatto il Lerner che volava alto?

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