Roma

«Sapienza feudo di pochi intolleranti»

Fa discutere l’aggressione subita ieri dal direttore del Secolo d’Italia Luciano Lanna e dalla giornalista Annalisa Terranova all’Università La Sapienza al termine di una tavola rotonda organizzata da Azione Universitaria sui temi dell’8 marzo. Una serie di insulti e di spintoni partiti da un gruppo di aderenti ai collettivi studenteschi sotto gli occhi di numerosi testimoni. «È la dimostrazione che il clima di intolleranza perpetrato dall’estrema sinistra è duro a morire», sostiene Fabio Rampelli, An. «Ancora una volta - sottolinea Rampelli - la Sapienza si è trasformata in un luogo dove la libera circolazione delle idee è stata calpestata con metodi da anni ’70 che sono inconcepibili. Adesso mi auguro che dalle forze della sinistra arrivi la più netta condanna di quanto accaduto».
«7 Marzo 2008, ma sembra che le lancette dell’orologio siano rimaste indietro alla Sapienza, dove questa mattina (ieri, ndr) - commenta Laura Marsilio, responsabile romana delle Pari opportunità di An, tra le relatrici del convegno - nostalgici degli anni ’70 hanno giocato a guardia e ladri. Non è la prima volta che la sinistra ultrà alimenta un clima di odio ideologico e disturba le iniziative universitarie della destra». «L’università dovrebbe essere il luogo privilegiato del confronto culturale. Tra l’altro le accuse che ci hanno rivolto le “femministe” del collettivo - prosegue Marsilio - sono fantasiose e infondate, in particolare sul tema dell’aborto». «Ancora una volta l’università degli studi La Sapienza si è trasformata da luogo di cultura e libera circolazione di idee in feudo di pochi intolleranti, che non accettano nemmeno la presenza di chi ha opinioni diverse dalle loro», sostiene invece Gianni Sammarco, vicepresidente di Fi alla Regione. Solidarietà ai due giornalisti arriva anche dal capodelegazione di An al Parlamento europeo, Roberta Angelilli, che parla dell’«ennesimo atto di violenza di una sinistra radicale antidemocratica e intollerante».

«Questo - dice infine Donato Robilotta, capogruppo Sr alla Regione - è un episodio tipico di una certa cultura della sinistra antidemocratica che va condannato».

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