Scampagnata di Pasquetta: gran pienone al parco della Caffarella

Moltissime le famiglie che hanno scelto per il pic-nic il luogo teatro dello stupro di San Valentino. Affollata anche Villa Borghese. Le spiagge del litorale, invece, erano semi-deserte, ma i ristoranti hanno registrato il tutto esaurito

Le nubi nere non hanno scoraggiato gli amanti della «scampagnata» di Pasquetta. I romani, ancora una volta, hanno scelto i parchi della capitale per passare il Lunedì dell'Angelo e molti, moltissimi, hanno disertato il litorale, forse perché il tempo non convinceva fino in fondo.
Presi d'assalto tutti i francobolli verdi della città, invasi fin dalle prime ore del mattino da famiglie con passeggini al seguito, cani e cestini pieni di viveri e bevande.
Chi si aspettava di trovare deserto il Parco della Caffarella, teatro dello stupro di San Valentino, è rimasto deluso. Le famiglie della zona, infatti, si sono riversate in massa proprio lì, come ogni anno, segno che la paura dei mesi scorsi di avventurarsi all'interno è sfumata piano piano. Per molti, più che uno spuntino si è trattato di un vero e proprio pranzo, seduti attorno a tavoli da giardino, imbanditi con pizze ripiene, uova, formaggi, affettati e pastiere. E c'era anche chi si è portato ombrellone e materassino, con tanto di coperte, per fare il pisolino pomeridiano. «Per noi è una tradizione venire qui a Pasquetta perché abitiamo in zona - spiega Rita - oggi siamo in diciassette tra figli e nipoti ed io ho cucinato per tutti».
«Non sono di questo quartiere - dice Manlio, 31 anni, stretto alla sua fidanzata - ma il tam tam dei mesi scorsi mi ha spinto a venire proprio qui oggi, per vedere che posto è. Devo dire che mi sembra un parco bellissimo, e così vicino alla strada da non avere l'aria di essere particolarmente pericoloso». «Bisognerebbe realizzare tavole da pic-nic, una recinzione e una copertura sulle giostre per proteggere i bambini dal sole - dichiara Roberto, 45 anni - ma oggi intanto mi godo la bella giornata e il sole che spunta tra le nuvole». Tra le numerose famiglie, solo qualche gruppetto di ragazzi, impegnati a sentire la musica, giocare a carte o a pallone.
Anche Villa Borghese a mezzogiorno era piena di gente, coppiette e gruppi di ragazzi, sdraiati su teli da mare e coperte. Tanti i cestini da pic-nic e le borracce piene d'acqua. I più piccoli, invece, hanno pensato solo a portare con loro pattini, palloni e biciclette. «Per noi è una tradizione trascorrere qui la Pasquetta - dice nonna Silvana, seduta su una sedia di plastica, con attorno figlie e nipotini -. Veniamo da viale Marconi e per noi questa è un'occasione per trascorrere una giornata all'aria aperta e non incappare nel traffico del rientro». Pizze rustiche, panini, pastiera napoletana, salumi, affettati e perfino piatti di pasta alla carbonara sono i menu di tutto rispetto portati dalle famiglie. «Con mio marito abbiamo deciso di venire qui per far felici i bambini - racconta mamma Antonella - per il pranzo ho preparato riso, qualche frittata e un po' di dolci. Ci solleticava anche l'idea di andare al mare, ma così non corriamo il rischio di rimanere imbottigliati nel traffico delle consolari».
Villa Pamphili, invece, era meno popolata degli altri anni. Ma non sono mancati gli immancabili sportivi, che non rinunciano alla corsa sui prati neanche nei giorni di festa. E i proprietari di cani, che non hanno disertato nemmeno ieri, con il rischio di far impazzire i poveri animali davanti a ogni tipo di spuntino e pietanza che adagiata sui teli disseminati sul prato.
Al mare, invece, le spiagge erano semideserte.

Ma nei ristoranti si è registrato il tutto esaurito, da Ostia a Fiumicino e Fregene. Solo i più temerari, bardati con felpa e giubbotto, si sono spinti a pranzare in riva al mare. «Fragole e sabbia, niente male - sorride Irene - ma il panorama ripaga di tutto, anche del raffreddore che avrò domani».

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