Scarpino: la discarica che lievita «per legge»

Da anni ci ripetono che la discarica di Scarpino scoppia, che sta per esplodere, che è una bomba a orologeria. Come mai allora non è ancora successo? Semplicemente perché gli amministratori locali con stratagemmi legali continuano a ingrandirla, per consentile di inghiottire sempre più rifiuti, anche se, come un blob, Scarpino mangiando spazzatura diventa sempre più gigante e pericolosa. I dati sono contenuti tutti nel dossier raccolto da Massimo Pernigotti, consigliere provinciale cofondatore di Liguria Moderata. E c’è da preoccuparsi. Per l’incapacità della politica locale, nessuno escluso, Basta considerare quanto è avvenuto negli ultimi due anni quando la Provincia, responsabile del piano per i rifiuti, ha deliberato l’ampliamento della discarica di più di tre milioni di metri cubi entro il 2013. «Ultimo contributo di ampliamento in ordine di tempo: 1 milione e 363 mila metri quadrati deliberati dalla Provincia nell’agosto scorso secondo la delibera del Comune di Genova - spiega Pernigotti - ai quali si aggiungono 463 mila metri quadrati dell’agosto dell’anno scorso». Facendo un passo indietro nel 2004 si disse che si sarebbero effettuati ampliamenti volumetrici per la discarica pari a 5milioni e 900mila metri cubi validi entro il 2012. «Eppure dai dati in mio possesso siamo già arrivati a 7 milioni e mezzo di metri cubi», spiega Pernigotti, che in più aggiunge come «la concessione all’ampliamento della discarica doveva avvenire considerando di alzare la quota delle raccolta differenziata al 65 per cento nel 2012, ma siamo ben lontani».

«Gli ampliamenti di volumetria dovevano tenere conto della maggiore raccolta differenziata che non si è mai raggiunta, einoltre noi conferiamo rifiuti da fuori regione e la discarica è riempita anzi tempo rispetto ai tempi previsti», è l’allarme di Pernigotti.

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