Sceriffi distratti buttano tra i rifiuti 380mila euro

Biella, per errore hanno messo 17 sacchetti pieni di denaro tra la carta straccia. Qualche mese fa la rapina da 30 milioni nello stesso posto

Sceriffi distratti buttano 
tra i rifiuti 380mila euro

Dicono, che, certe volte, il denaro si butta via. Ma sono cose che non andrebbero mai dette. Perché si corre il rischio, prima o poi, che qualcuno prenda alla lettera questo refrain. Si corre il rischio, cioè, che qualcuno, vuoi per distrazione, vuoi per superficialità, metta l'interessante somma di 380 mila euro in un sacchetto di plastica, appoggi quel sacchetto sul pavimento, non lontano da quelli dell'immondizia. E poi che arrivino gli addetti alle pulizie, raccolgano quel sacchetto di plastica e lo spediscano al macero.

Vi abbiamo appena riassunto la Caporetto di un noto istituto di vigilanza, l'«All System» (ex Mondialpol) di Vigliano alle porte di Biella. Lo stesso che già un anno fa, il 31 agosto per la precisione, si era guadagnato spazio in tv e sui giornali perché vittima di una rocambolesca rapina da 30 milioni di euro (le indagini si sono concluse, peraltro di recente, con l'arresto di tutta la banda). Caporetto, dunque. Già, perché il fatto, come direbbero i giudici, sussiste, purtroppo.

Nel senso che è accaduto davvero anche se sembra uscito dalla penna di uno sceneggiatore di sgangherate parodie di una commedia all'italiana, punteggiata, qua è la, di giallo.

Immaginiamo di vedere, assieme ai carabinieri, i filmati delle telecamere di sorveglianza, sistemate nel quartier generale della «All System». Quella sorta di Fort Knox dove, ogni fine settimana, vengono portati, con le precauzioni di prassi, ovvero blindati e scorte armate, i soldi degli incassi, raccolti nei vari supermercati della provincia. Ebbene se visioniamo quei filmati che hanno permesso agli investigatori di ricostruire, almeno a grandi linee l'incredibile vicenda, scopriamo che in un determinato week-end, una determinata tranche di quel fiume di denaro giunge puntualmente e regolarmente nella «sala conta» dell'istituto di vigilanza. Per la precisione si tratta di diciassette pacchetti (tipo sacchetti di riso da un chilo, per intenderci) zeppi di banconote.

Che fanno i vigilantes? Seguono la prassi, anche in questo secondo atto. Mettono subito quel denaro da parte perché, nel caso specifico, quei soldi non devono essere contati ma spediti alla sede di un altro istituto, in Veneto, dove altre persone avrebbero dovuto contare il «tesoro» e provvederne al versamento. Quel «mettere da parte» significa, guardando i filmati, che l'ammontare delle banconote contenute nei diciassette pacchetti viene comunque registrato e poi inserito in un solo sacchetto. Un normale, innocuo quanto anonimo sacchetto di cellophane. Particolare di non poco conto. Anzi il particolare-chiave della sconcertante sparizione. Perché quel sacco anonimo e innocuo viene appoggiato dai vigilantes, vuoi per distrazione, vuoi per superficialità, non su uno dei tavoli della «sala conta», bensì a terra, a pochi centimetri di distanza dai sacchi destinati alla raccolta differenziata, contenenti cartastraccia, lattine e bottigliette di plastica. I sacchi che verranno inesorabilmente ritirati e avviati al macero dal personale dell'impresa di pulizie che lavora al Fort Knox della «All System». Ecco dunque,come dicevamo all'inizio, il modo, decisamente il più rapido, per buttare il denaro.

Sempre che quel denaro sia stato poi effettivamente

buttato e che non si tratti di un capolavoro di furto degno degli «Ocean's eleven». Perché, a dirla proprio tutta, qualche dubbio ai carabinieri del colonnello Ruocco, che stanno vedendo e rivedendo quei filmati, resta.

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