Autunno 63: «Ho conosciuto Dan durante il ricevimento sovietico di Albamelek». Ultimi giorni del 63: «Dan è diventato persona di spicco della vita politica italiana». Ottobre 81: «Si è riusciti a contattare Dan per la prima volta da quando è diventato ministro».
Messaggi cifrati, messaggi in codice, messaggi che percorrevano in valigie diplomatiche la tratta Roma-Praga-Mosca, messaggi inediti mai pubblicati prima ma che Antonio Selvatici, giornalista bolognese esperto in politica internazionale, ha trovato uno per uno, spulciando negli archivi dei servizi segreti dei Paesi dellex blocco sovietico. Nella seconda edizione ampliata del suo libro Chi spiava i terroristi (Pendagron edizioni, 223 pag, 15 euro) Selvatici dedica un intero capitolo ai politici italiani che avrebbero passato informazioni ai servizi segreti cecoslovacchi. Come Dan, appunto, nome in codice con cui gli 007 di Praga indicavano Vincenzo Balzamo, ex segretario amministrativo del Psi e deputato socialista per ventanni, dal 72 al 92, quando, in piena Tangentopoli, muore dinfarto dopo aver ricevuto un avviso di garanzia. Per 29 anni Balzamo, secondo la ricostruzione dellautore, avrebbe passato dati a Praga, in centinaia di informative, quasi tutte riguardanti o la situazione politica nazionale o la politica e gli affari interni del Psi.
Morendo, il deputato socialista ha portato via con sé diversi segreti della Prima repubblica italiana. E tra i segreti più importanti scomparsi con lui, suggerisce Selvatici, probabilmente anche la lista completa dei nomi dei suoi amici e compagni di partito che hanno avuto rapporti confidenziali con gli agenti cecoslovacchi.
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