Il cuore del mondo dello spettacolo batte a sinistra. Una convinzione che ha sempre regnato negli ambienti di cinema e teatro. Vuoi per la comune associazione intellighenzia-sinistra, vuoi perché, negli anni, a lavorare nel mondo dello spettacolo, ci sono stati per lo più personaggi legati a un certo tipo di cultura, artisti spesso con il dna composto da «cellule rosse». Basti pensare alla satira. Da sempre in tutto il Paese, e nella capitale in particolare, esiste una banda agguerrita di comici, quasi totalmente di sinistra, che ama lavorare solo in alcuni locali o teatri della città, prendendo di mira solamente personaggi di «parte» opposta. Eppure, negli ultimi anni qualcosa è cambiato. Il mondo dello spettacolo, nelle sue mille sfaccettature, si è avvicinato sempre di più agli ambienti del centrodestra, portando via via negli ambienti di cinema, televisione e teatro, artisti sempre più «simpatizzanti» e vicini ai «valori di destra».
Proprio nella capitale, città in cui si trova la maggior parte delle scuole di formazione per gli artisti, sono in tanti quelli che negli ultimi anni, chi per un progetto, chi per un altro, si sono avvicinati al centrodestra. Qualcuno ha anche deciso di fare politica attiva, candidandosi per qualche partito di destra. Ultimo della lista, lattore Luca Barbareschi, una delle new entry del Popolo della Libertà. «Ora è il momento giusto per scendere in campo», spiegava qualche giorno fa lattore al Giornale. E proprio sul fatto che Veltroni è sempre stato considerato «vicino agli artisti», lui commentava: «Di sicuro non lo è a me (...). Per capire come ha ridotto Roma basta fare un giro per la Capitale. La romanità de Roma è una farsa».
A testimonianza di questo nuovo link tra spettacolo e centrodestra, in questo periodo di campagna elettorale, si vedono sempre più «vip» alle numerose cene che si fanno a sostegno di questo o quel candidato.
Lultima occasione, in ordine cronologico, la cena elettorale dellaltra sera, organizzata dallex sottosegretario alla Salute, Cesare Cursi, assieme a sua moglie Lia, per sostenere la candidatura di Gianni Alemanno al Comune e Alfredo Antoniozzi alla Provincia. Quasi mille persone, riunite in una sala dellhotel Hilton. Su tutti i tavoli, per loccasione addobbati con fiori bianchi e rossi, un volantino con lo slogan: «Restituire dignità allItalia, il sorriso ai romani e ai cittadini della provincia». Tra i partecipanti alla cena molti esponenti politici, a cominciare dal presidente di An, Gianfranco Fini. Ma anche autorevoli rappresentanti del mondo scientifico capitolino, come loncologo Francesco Cognetti, il direttore dellOspedale San Gallicano, il prof. Mauro Picardo, o il presidente dellOrdine dei medici di Roma, Dino Cosi.
Tra gli ospiti, però, cerano anche alcuni personaggi dello spettacolo, tra cui il protagonista dellultima serie di Elisa di Rivombrosa Giulio Berruti e lattore e regista, Enrico Montesano, protagonista di un simpatico sketch con Fini a chiusura della serata. Proprio il comico romano, qualche tempo fa, presentando uno dei suoi spettacoli, sottolineava come purtroppo, spesso la satira diventa politica, e questo è sbagliato, «perché», spiegava «un comico non può fare il politico e ognuno ha il suo ruolo».
A chiudere la cena dellaltra sera, dopo una gag con Fini, un mini spettacolo, in cui lartista capitolino si è divertito a lanciare battute e punture di spillo verso molti esponenti del centrosinistra: da Rutelli a «Walterino». Per finire con Clemente Mastella «quello che tutti noi abbiamo avuto in classe, ciccione e con le brache corte».
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