da Milano
L’Anpac è il sindacato autonomo dei piloti ed è l’organizzazione più rilevante dei dipendenti di Alitalia: rappresenta oltre il 50% dei piloti della compagnia. Al presidente Fabio Berti chiediamo se la minaccia dello sciopero, a ridosso delle festività natalizie, può costituire un ricatto fuori dalle regole. «Certamente - risponde - questo è un ricatto che noi non accettiamo, perché si sta impedendo di fare una scelta molto lineare e utile al fine di salvare l’azienda».
A quale tipo di scelta si riferisce?
«Da anni Alitalia viene accusata di non essere in grado di stare sul mercato. Finalmente sta facendo una scelta “sana” per il futuro, ma a qualcuno non va bene e quel qualcuno va isolato».
Si aspetta un’adesione massiccia alle agitazioni proclamate dai sindacati?
«Non sovradimensioniamo questa protesta perché sono in tanti a non essere d’accordo. Ho già ricevuto parecchie telefonate, anche da lavoratori che non aderiscono alla mia sigla sindacale, in quanto sono preoccupati e non capiscono per quale ragione ci vogliono togliere questa opportunità».
Possiamo escludere che avvenga ciò che è successo a Roma con lo sciopero dei taxi e pochi giorni fa con quello degli autotrasportatori?
«Non credo che assisteremo a un blocco totale del trasporto aereo. Non penso che il lavoratore Alitalia si porrà nelle condizioni di mettere in crisi la compagnia, come è successo in passato. E poi in questo momento occorre mantenere la calma perché la prospettiva è quella di ritornare a essere un’azienda produttiva che salvaguarda i posti di lavoro e che avrebbe, dopo tanti anni, una visibilità a livello mondiale. Non si tratta di lottare perché un’azienda sta chiudendo: qui c’è qualcuno che vuole scioperare in quanto non è gradita una soluzione, la proposta d’acquisto avanzata dalla cordata Air France-Klm, che sulla carta prevede meno esuberi rispetto ad altre proposte e dà la possibilità alla compagnia di entrare nel mercato».
Allora, per voi, la proposta di Air France-Klm non ha concorrenti?
«Certo, lo stesso presidente di Alitalia, Maurizio Prato, e il numero uno della compagnia franco-olandese Jean-Cyril Spinetta hanno detto che il piano Alitalia e quello dei francesi sono perfettamente sovrapponibili anche se con qualche differenza. Alitalia dev’essere lasciata libera di andare dove c’è mercato senza lacci e lacciuoli.
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