«Un segnale negativo per tutti coloro che credono nella giustizia». Riccardo De Corato, vicesindaco con delega alla Sicurezza, è preoccupato. Teme che la scarcerazione di otto presunti teppisti sui dieci fermati avrà un impatto sconfortante sullopinione pubblica, dopo i gravi episodi di «insurrezione ultrà» verificatisi domenica scorsa. «Bisogna stare attenti - osserva De Corato -. Arrestare qualcuno al martedì e rimetterlo in libertà come se niente fosse nel giro di 24 ore, proprio non è il miglior spot possibile». Equazione semplice semplice, quella proposta dal vicesindaco: «Se i milanesi chiedono sicurezza è perché pretendono certezza della punibilità in occasione di reati. Quando viene meno la seconda, è inutile parlare della prima. Mi domando, viviamo in un Paese normale?».
Necessaria, allora, una riflessione sulle contromisure. «La cosiddetta mano pesante nei confronti dei violenti devono averla tutti, istituzioni e magistratura. Altrimenti è inutile... Non dico che dopo gli arresti bisognasse buttare la chiave in mancanza di seri elementi, ma quanto meno elaborare una strategia accusatoria che reggesse la prova della convalida». E poi cè la questione delle responsabilità: «varie e distribuite» secondo il vicesindaco. «A cominciare però dalle società, cui spetta il compito di ripulire le tifoserie da certi delinquenti, che usano il calcio come pretesto per dichiarare guerra alla divisa».
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