«Sconcertante, così non si fa giustizia»

«Un segnale negativo per tutti coloro che credono nella giustizia». Riccardo De Corato, vicesindaco con delega alla Sicurezza, è preoccupato. Teme che la scarcerazione di otto presunti teppisti sui dieci fermati avrà un impatto sconfortante sull’opinione pubblica, dopo i gravi episodi di «insurrezione ultrà» verificatisi domenica scorsa. «Bisogna stare attenti - osserva De Corato -. Arrestare qualcuno al martedì e rimetterlo in libertà come se niente fosse nel giro di 24 ore, proprio non è il miglior spot possibile». Equazione semplice semplice, quella proposta dal vicesindaco: «Se i milanesi chiedono sicurezza è perché pretendono certezza della punibilità in occasione di reati. Quando viene meno la seconda, è inutile parlare della prima. Mi domando, viviamo in un Paese normale?».
Necessaria, allora, una riflessione sulle contromisure. «La cosiddetta mano pesante nei confronti dei violenti devono averla tutti, istituzioni e magistratura. Altrimenti è inutile... Non dico che dopo gli arresti bisognasse buttare la chiave in mancanza di seri elementi, ma quanto meno elaborare una strategia accusatoria che reggesse la prova della convalida». E poi c’è la questione delle responsabilità: «varie e distribuite» secondo il vicesindaco. «A cominciare però dalle società, cui spetta il compito di ripulire le tifoserie da certi delinquenti, che usano il calcio come pretesto per dichiarare guerra alla divisa».

Cosa accadrà quando si tornerà a giocare (sabato 24 è in programma Inter-Atalanta)? «Lasciamo a prefetto e organi federali la decisione sull’eventuale divieto di trasferta o addirittura delle porte chiuse. Eppure, ripeto, finché Inter e Milan non interverranno con severità in curva, la domenica non saremo mai tranquilli».

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