"Scorie, la nuova Indietro tutta E io mi diverto come Arbore"

Il conduttore di Radio Deejay torna su Raidue con il mix comico di strafalcioni e fuori onda

"Scorie,  la nuova Indietro tutta E  io mi diverto come Arbore"

Milano - Stasera a mezzanotte come una Cenerentola scostumata e pungente Nicola Savino torna a condurre su Raidue Scorie «programma comico che in coda all’Isola dei Famosi commenterà con sarcasmo e ironia ciò che avviene a Cayo Chochinos», racconta Savino che affiancato da Dj Angelo, nei panni di Ariedo Quadrelli, anticipa le novità delle prime 12 puntate della terza edizione. A cominciare dalla parodia del criminologo Francesco Bruno che traccerà il profilo dei concorrenti, a un finto parente ospite in studio fino al collegamento dall’Isola stessa di Quadrelli che tutti i lunedì partirà da Abbiategrasso per raggiungere i naufraghi. «Abbiamo anche nascosto un cellulare sotto la sabbia con cui rimarremo in contatto con Cabrini, almeno finché non ci scoprono».

Scorie, sottotitolo «Tutto quello che la tv nasconde». Ovvero?

«Fuori onda mai visti, interviste improbabili e strafalcioni involontari. Una factory di idee e contaminazione grazie al contributo del comico Massimo Bagnato, di Debora Salvalaggio, Claudia Galanti, Rocco Tanica che presenta le sue hit duettando con personaggi bizzarri e surreali».

Chi vi critica dice che in studio vi divertite sicuramente. A casa, gli spettatori meno.
«Noi in effetti ne traiamo un certo divertimento. Mi sentirei un vile a far finta di ridere. Comunque mi vien da ribattere ricordando Indietro tutta in cui Arbore rideva delle battute di Frassica. E non è che fosse una trasmissione così seguita come si potrebbe pensare oggi. Era un programma per quei pochi che ci si divertivano. Come nel nostro caso».

Cosa l’ha convinto a far coppia con Dj Angelo?

«Il fatto che mi faceva ridere. Ci siamo conosciuti tanti anni fa in radio. Abbiamo storie simili, genitori meridionali, siamo cresciuti in periferia. Nel caso di Radio Deejay non posso parlare di clan, perché è un termine già usato da Celentano e Totò Riina, ma quasi. Lo staff è molto affiatato».

E con Linus cosa ha fatto scattare la molla?
«La gradualità. Inizialmente facevo la regia dei suoi programmi. Poi visto che avevamo gusti simili ho cominciato a intervenire sempre più spesso fino alla co-conduzione».

Insieme avete intervistato anche Carla Bruni. Che cosa ricorda della premier dame?
«Finché non seduce tutti gli uomini con cui ha a che fare non ti molla. È molto facile parlar male di una come lei, ma a me il suo ultimo cd non dispiace affatto. Eppoi credo anche che sia innamorata, anche perché Sarkozy non è così male. E io devo difendere i brevilinei».

In qualità di autore, di Scorie ma in passato anche delle Iene e dei Telegatti, quali sono i programmi più brutti in tv?
«Non mi piacciono i contenitori del pomeriggio, ma anche ai telefilm stranieri faccio fatica ad affezionarmi. E ne pago lo scotto quando in certe conversazioni sono tagliato completamente fuori. Mentre invece non mi dispiacciono le docu soap come Sos Tata o Cambio Moglie».

In Scorie avete pensato anche alle quote rosa.
«Sì, c’è un campione delle candidate “trombate” alle ultime elezioni. E quando dico trombate non intendo eliminate».

Cosa pensa delle quota rosa oggi in Parlamento?
«L’impressione è che si sia fatto una sorta di casting».

E della proposta di legge di togliere le prostitute dalla strada?

«Un intervento di arredo urbano.

Per cui i bambini non domanderanno più “cosa fa quella signorina”, che è anche legittimo, ma occuparsi della prostituzione è un’altra cosa. Inoltre, visto che non devono più stare in strada tanto vale ahimè le case chiuse in cui a fine prestazione si possa rilasciare la ricevuta, così che paghiamo tutti le tasse».

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