«Penati si deve scordare via Saponaro. Non possiamo trasformare le scuole di Milano in residence per i rifugiati politici». Attacca deciso Riccardo De Corato facendo capire che il Comune non ha nessuna intenzione di deviare dalla strada tracciata. «Il presidente della Provincia ha poco da promettere e annunciare per il 10 gennaio altre possibili soluzioni - aggiunge il vicesindaco targato An -. Quella delloccupazione della scuola di via Saponaro è una possibilità impraticabile. Ma si rende conto di quanti profughi arrivano ogni giorno a Milano? E di quanti rifugiati politici iracheni e palestinesi approdino in Sicilia? E allora perché una casa ai sudanesi sì e agli iracheni no? Cominciando così si rischia di provocare un reazione a catena che nessuno poi sarebbe più in grado di controllare». Ma la prospettiva non è soltanto sul futuro. «E vogliamo parlare dei rifugiati kosovari che stanno nei container di via Novara? Anche a loro piacerebbe stare tutti insieme in una scuola o in una struttura in muratura più confortevole. Quello che risulta ormai chiaro è che in questa vicenda il centrosinistra ha dato il peggio di sé».
Considerazioni che si fanno inevitabilmente politiche.
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