Controcultura

"Con la scusa del clima" piovono bugie

"Con la scusa del clima" piovono bugie

Mentre Greta Thumberg implora il mondo intero di ascoltare la scienza, rifiutandosi di studiarla ella stessa, visto che ha smesso di andare a scuola, non è escluso che qualcuno dei suoi potenziali seguaci voglia vederci chiaro. È il caso di Thomas Pedretti, studente presso una scuola per interpreti, che s'è messo d'impegno e s'è studiato la questione così come viene raccontata dall'Ipcc - il comitato dell'Onu che, studiando la letteratura sulle cause del cambiamento climatico, è pervenuto alla conclusione che quello degli ultimi 50 anni è dovuto all'uomo - e dal Nipcc - il comitato non-governativo che, studiando la stessa letteratura, è pervenuto alla conclusione opposta, e cioè che anche il cambiamento climatico degli ultimi 50 anni è dovuto a cause naturali, come tutti i cambiamenti climatici che sono occorsi sulla Terra da quando è nata. E ci ha scritto un libro, Pedretti: Con la scusa del clima (edito da Passaggio al Bosco).

Alla fine - scrive Thomas - potrei sbagliarmi, ma ho trovato le argomentazioni dei «negazionisti» più convincenti. E il libro, che offre un resoconto dettagliato delle sue ragioni, è un'ottima guida per chi non sa a chi dare retta. Inevitabilmente, Thomas punta il dito contro Greta Thunberg: «la giovane svedese - scrive - è il soggetto e l'oggetto di una narrazione artefatta, etero-diretta e para-religiosa, che s'inserisce nel solco del pensiero unico dominante». Non è sfuggito all'autore, durante il suo studio del dibattito, come le voci critiche siano ridotte al silenzio, mentre congetture non dimostrate diventano dogmi scientifici. Si chiede, Thomas, come possa accadere che la paladina della lotta a questo sistema vada a braccetto coi responsabili del sistema stesso. E inorridisce alle affermazioni della Greta americana, Alexandria Ocasio-Cortez, star dei Dem americani, che si chiede se sia giusto (sic) fare figli, considerato il dramma del cambiamento climatico. Per l'autore, il Greta-pensiero non offre alcuna soluzione, se non uno scontato richiamo al risparmio domestico e una vaga preghiera alla riduzione delle emissioni: i destinatari del messaggio, quindi, sono gli individui e le masse, in una polarità che sintetizza perfettamente lo spirito del tempo globale, caratterizzato in egual misura dall'atomismo e dalla massificazione, con buona pace dei corpi intermedi, caratterizzati da un'identità, come le Nazioni, le Comunità e i popoli.

Nel libro trovano spazio tutti i macro-temi connessi al dibattito in corso: dalla speculazione capitalistica allo sviluppo industriale; dalla sovranità delle Nazioni al futuro dei trasporti; dagli equilibri geopolitici alle migrazioni di massa.

Il suo messaggio finale, diversamente da quello nihilista di Greta, è richiamare l'esistenza di una terza via, alternativa al catastrofismo e allo sfruttamento planetario: un'ecologia equilibrata, identitaria e consapevole, che riparta dal senso della Terra, dalla tutela del paesaggio e dal legame spirituale con la natura.

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