«Se l’economia rende idioti»

«È un’idiozia, frutto di un assoluto pragmatismo. Il latino è importante nella formazione dell’animo e della mente degli studenti» commenta indignato Luca Canali, scrittore e grande latinista che ritiene la proposta del quotidiano economico inglese una sorta di provocazione priva di ogni fondamento. «Io non ce l’ho con il cinese, intendiamoci – precisa – ma una cosa è l’utilizzo di una lingua come strumento di difesa economica e commerciale, una cosa è lo studio del latino, dei classici come Omero o Virgilio, decisivo strumento di formazione dei giovani. Attenzione, non parlo della grammatica e sintassi latina, parlo della poesia, della scienza dei greci e latini, dell’oratoria e della retorica: un mondo che si sta tentando di distruggere provocando gravissimi danni alla società». Canali aggiunge: «In qualche caso l’economia rende idioti.

Le cosiddette scienze pragmatiche stanno formando un’umanità incivile e mi stupisce molto che questa presa di posizione provenga proprio dall’Inghilterra, Paese che ha dato degli studiosi formidabili di storia e di letteratura latina e greca. Per esempio, sir Ronald Syme ha scritto libri formidabili sul mondo antico. Il più grande romanzo di James Joyce, l’Ulisse, è pieno di cultura latina e greca».

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