Sei cellulari e un fantasma che parla. Una parte della verità sullassassinio Hariri si nasconde nelle chiamate partite da quei telefoni. Unaltra va cercata tra le pieghe della misteriosa scomparsa di Ahmed Abu Adass, il fondamentalista islamico che dopo la strage di San Valentino del 2005 rivendicò con un video la matrice radical-religiosa dellattentato. Ma la ricerca di prove ed indizi potrebbe venir compromessa dal deterioramento della situazione politica libanese e dalla conseguente impossibilità di proseguire le indagini.
Lallarme, interpretato come un invito a bloccare le manovre destabilizzanti della Siria e dei suoi alleati libanesi, è contenuto nellottavo rapporto provvisorio sullomicidio Hariri consegnato al Consiglio di Sicurezza dalla Commissione dindagine dellOnu guidata dal procuratore belga Serge Brammertz. Le 20 pagine elaborate sintetizzando oltre 2400 documenti, dedicano particolare attenzione ai tabulati di sei cellulari utilizzati la settimana precedente lattentato per controllare i movimenti dellex primo ministro libanese. Seguendo quei tabulati è stato possibile «individuare un numero di persone di particolare interesse... coinvolte in alcuni aspetti della preparazione e dellesecuzione dellattentato». «Esaminando i numeri chiamati delle sei carte telefoniche è possibile identificare - scrive il documento - alcuni individui con un ruolo fondamentale nella pianificazione e nellesecuzione dellattentato».
La commissione dinchiesta ha anche riesaminato tutte le informazioni relative a Ahmed Abu Adass, il misterioso integralista islamico che rivendicò la strage. Dopo quel complesso riesame gli investigatori si sono convinti che Adass non sia lattentatore suicida responsabile dellattacco. Il misterioso personaggio sarebbe semplicemente unignara pedina del complotto «eliminata subito dopo esser stata convinta o costretta a registrare il video di rivendicazione». Chi ha pianificato lattentato si sarebbe, insomma, preoccupato di trovare un capro espiatorio setacciando la galassia del fondamentalismo religioso libanese. Un capro espiatorio inutile per mettere a segno la strage, ma indispensabile per sviare le indagini.
Secondo il rapporto tutta linchiesta rischia però di bloccarsi entro pochi mesi perché «il deterioramento della situazione politica e delle condizioni di sicurezza possono avere un effetto negativo sulle attività della Commissione».
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