La Seleçao è anche in Vaticano

Torna la Clericus Cup, il torneo che vede i sacerdoti sfidarsi sul campo di calcio. Tra i partecipanti il collegio brasiliano, maglia gialla e bordi verdi, che cerca la vittoria finale

Anche il calcio del Vaticano da quest'anno avrà il suo Brasile. Alla Clericus Cup, che prenderà il via giovedì con la presentazione ufficiale al Salone d'onore del Coni, da quest'anno parteciperà anche la squadra del collegio brasiliano di via Aurelia, e automaticamente il torneo del calcio pontificio avrà la sua grande favorita «perchè il Brasile nel "futebol" - spiega Fabio Guimaraes, 29enne ex surfista di Rio e ora sacerdote - scende sempre in campo per vincere. Sarà così anche per noi». Don Fabio è un po' il Ronaldinho dei preti brasiliani, che nelle partite della Clericus Cup vestiranno una maglia gialla con bordi verdi, come la Seleçao vera, e avranno anche loro al seguito una folta e colorita 'torcidà, magari con una rappresentanza femminile ai minimi termini rispetto a chi segue abitualmente la nazionale pentacampione del mondo. Il traguardo è quello della finale del 23 maggio, data scelta non a caso dagli organizzatori del torneo del Vaticano perchè a ridosso della sfida del 27 che, sempre a Roma, assegnerà la Champions League: come dire che il calcio pontificio sta cercando di avvicinarsi all'Uefa. Ma come mai finora il Brasile, ovvero il paese-simbolo del calcio, non aveva una sua squadra nel torneo pontificio pur potendo contare su un buon numero di sacerdoti e seminaristi che, a Roma, si divertono con il pallone? «Quest'anno ricorre il 75° anniversario del nostro collegio - spiega don Fabio - e allora abbiamo deciso che il Brasile doveva assolutamente avere una sua squadra nella Clericus Cup, visto che qui in via Aurelia abbiamo un campo e giochiamo spesso, nonostante gli altri impegni. In passato alcuni di noi avevano giocato per la selezione dell'università Gregoriana, ma era arrivato il momento di metterci in proprio. Negli anni scorsi il nostro collegio non aveva avuto la sua squadra nella Clericus Cup perchè molti dei sacerdoti che c'erano prima avevano oltre i 35 anni e pur amando il calcio non avevano il tempo, e anche la forza, di praticarlo, ed erano troppo presi da studio ed attività ecclesiastiche. Ora però l'età media è calata, quindi siamo pronti, grazie anche a qualche rinforzo, sempre brasiliano, che viene dal Don Orione». Anche l'allenatore è un sacerdote che viene da Rio de Janeiro, don Edoardo Braga, ed è sicuro che la sua Seleçao targata Vaticano possa battere le altre favorite, ovvero Mater Ecclesiae, Redemptoris Mater e Istituto Polacco. E chissà che a forza di giocare, e di vincere, qualche connazionale illustre non si accorga di loro. «Non abbiamo contatti con i calciatori brasiliani della Roma o quelli di altri club italiani - rivela Guimaraes - ma ci piacerebbe che qualcuno di loro una volta ci venisse a trovare. Di sicuro sarebbero i benvenuti...».

Intanto, ammette don Fabio, anche nella squadra del collegio brasiliano ci sarà chi sotto alla maglia verdeoro indosserà la t-shirt con la scritta «I belong to Jesus» (appartengo a Gesù): Kakà è protestante evangelico e non cattolico, ma ha fatto scuola.

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