Sempre più debiti per le famiglie Vince l’acquisto a rate

da Milano

Aumentano i prezzi, cala il potere d’acquisto, e sono sempre più numerose le famiglie costrette a ricorrere ai prestiti per acquistare beni di consumo come cellulari o frigoriferi: al punto che lo scorso marzo l’ammontare dei crediti al consumo si è avvicinato fortemente ai 100 miliardi di euro (97,091 miliardi), con una crescita, rispetto a due anni prima, di oltre il 28 per cento. A rivelarlo è l’ultimo bollettino statistico di Bankitalia.
Quello che una volta si chiamava il «popolo delle cambiali», che metteva su casa e spesso riusciva ad arrivare a fine mese solo firmando una serie di «Pagherò», sembra essere tornato molto numeroso. Se infatti, con una somma di 15,543 miliardi (più 32,23%), è la Lombardia la Regione dove maggiore è il ricorso a questo strumento finanziario la palma per la corsa al prestito spetta alla Basilicata, con un ammontare di 829 milioni, per un balzo del 37,93% rispetto a due anni fa.
E se si fa fatica a pagare a rate un televisore o una vacanza secondo Unioncamere una famiglia su dieci stenta anche a saldare le bollette con regolarità. Seguendo la ricerca si scopre che il 9,3% delle famiglie italiane ha difficoltà a sostenere i costi di gas, luce, acqua, rifiuti e trasporti e il 10,4% non può permettersi di riscaldare adeguatamente la propria casa. I disagi maggiori si registrano nel Mezzogiorno dove la media di chi non riesce a pagare le bollette sale al 15,2% e il 20,9% non può permettersi i costi del riscaldamento. Questo è dovuto anche ai rincari.

Dal 1998 le tariffe sono infatti lievitate in media del 40,4%, a fronte di un incremento dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale del 22,2 per cento. Mediamente ogni famiglia ha quindi speso lo scorso anno 1.643 euro per i principali servizi di pubblica utilità, cioè una somma pari al 5,3% dei consumi non alimentari.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica