Eleonora Barbieri
da Milano
I loro genitori, nel Sessantotto, sono stati i paladini della libertà sessuale. Ora, scomparsi i tabù, i figli vanno alla ricerca di qualcos'altro: il desiderio. In un mondo di sessualità esibita, i trentenni si scoprono malati di anorexie sexuelle, come la definisce Le Figaro: un'anoressia che li rende già sazi nella loro attività sessuale, quando ancora non sono giunti a metà della vita.
In Francia il fenomeno è così diffuso che, secondo i dati riportati dal quotidiano, ne soffre un quarto dei giovani fra i 25 e i 35 anni, tanto da poter parlare di una «rivoluzione asessuale», come recita il titolo di un recente libro di Jean-Philippe de Tonnac: «La loro è una reazione difensiva di fronte al terrorismo del tutto-sessuale», ha spiegato l'autore. Circondati da immagini esplicite, al cinema e su internet, si abituano alla pornografia e perdono il desiderio, la capacità di sentire una vera attrazione nella vita reale. E non sono soltanto le donne che praticano una astinenza forzata, perché cresce soprattutto il numero di uomini giovani, belli e di successo che, una volta sotto le lenzuola, sono assaliti dal panico e, a 30 anni, nel pieno delle energie, rinunciano alle relazioni sessuali. Il segnale è preoccupante e, sottolinea il quotidiano, «sintomo di un malessere profondo», quello che colpisce una generazione cresciuta senza inibizioni ma, forse, con un totem troppo pubblicizzato per sentirsi davvero all'altezza, colpevoli anche la mercificazione del corpo e la considerazione dell'altra persona come un «gioco sessuale».
L'allarme non coinvolge soltanto la Francia perché anche in Italia sono sempre più numerose le coppie «anoressiche»: «Si tratta di una vera e propria patologia, ben distinta dalla continenza, che è una scelta dettata da ragioni diverse, come la sublimazione - spiega Giacomo Dacquino, sessuologo, psichiatra e psicoterapeuta torinese - e che riguarda soprattutto i trentenni, fidanzati o sposati, in cui si verifica una caduta del desiderio. Sono quelli che chiamo "vergini di ritorno", che hanno azzerato la loro vita sessuale». I problemi sotto le lenzuola sono espressione di una forma più ampia di «anoressia relazionale»: «È la società che manca di spessore negli affetti - continua Dacquino che all'argomento ha dedicato il suo libro più recente, Relazioni difficili, pubblicato da Mondadori - e queste sono persone che amano da mutilati, magari si vogliono bene, ma il loro rapporto è privo di una componente importante. Una delle cause è anche la diffusione delle "amicizie amorose", legami vissuti in giovane età, dove il sesso anticipa il rapporto personale». Per i ragazzi la vita amorosa comincia presto ma, una volta esaurita la passione, cadono nel patologico, in una sazietà che è solo apparente. «Molti trentenni soffrono di una sessualità immatura - spiega il sessuologo - e, in parte, è anche colpa della pornografia, che crea dei "polimorfi perversi", incapaci di una vita sessuale completa. Negli uomini aumentano le disfunzioni, mentre diminuiscono nelle donne che, dall'altro lato, diventano sempre più esigenti: la responsabilità di questa astinenza è, nella maggior parte dei casi, proprio dell'uomo». In un mondo di «relazioni difficili», l'anoressia è soltanto una delle possibili manifestazioni patologiche sul piano della sessualità, una delle sfere più delicate in cui i rapporti interpersonali trovano espressione: ci sono persone che soffrono della sindrome opposta, e cambiano continuamente partner, all'ossessiva ricerca di affetto e ci sono donne che, al momento di concepire un figlio, sono bloccate dalla difficoltà di avere un rapporto.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.