Il Senato Usa cede a Obama: Ok alla riforma di Wall Street

Non sono durate più di una settimana le resistenze del Senato americano per rallentare la riforma finanziaria pianificata da Barack Obama. È bastato che il presidente degli Stati Uniti riprendesse i panni elettorali ed esponesse il problema in alcuni comizi, per indurre il Senato a trovare all’unanimità l’accordo necessario per procedere con la riforma. Tutti in America la vogliono, democratici e repubblicani. «Sono molto contento che il Senato abbia deciso con consenso unanime di procedere sulla legge di riforma finanziaria - ha detto Obama a bordo dell’Air Force One mentre rientrava a Washington dopo una giornata trascorsa tra Illinois, Iowa e Missouri a parlare con la gente -. È la cosa giusta da fare. E torno a dirlo: questa non è una questione di parte».
È interesse di tutti dotare il sistema finanziario di «regole di buon senso» capaci di evitare che, come avvenuto due anni fa, il sistema «si avviti su se stesso». «Mi auguro che si possa arrivare velocemente a definire queste regole, e che io possa presto tradurle in legge - ha proseguito il capo della Casa Bianca -; per questo mi congratulo con il Senato per aver fatto fare progressi a una questione vitale». Prima dell’ok del Senato, Obama aveva sottolineato lo stesso messaggio parlando a Quincy (Illinois), Macon (Missouri) e Ottumwa (Iowa) con l’obiettivo di aumentare il pressing: «Il sistema va regolato perché, con i tanti prodotti derivati immessi sul mercato, era arrivato a operare come un grande casinò... Voi scommettevate e loro... Le vincite erano per loro, le perdite per voi».
Obama era poi tornato a parlare di Goldman Sachs, ribadendo: «Io credo nel potere del mercato. E credo in un forte sistema finanziario, perché il suo buon funzionamento consente a tutta l’economia di crescere. Ma, come la maggior parte degli americani, mi vien da dire che il modo di fare di Wall Street, ancorché legittimo, non sembra aderire a quelli che sono i fini di Wall Street, al punto che siamo arrivati a mettere a rischio l’intero sistema economico». Servono regole, nell’interesse di tutti, dei gruppi di Wall Street e della gente comune. «Un sistema finanziario più forte e trasparente rende l’economia più forte. Sono convinto che tutti abbiamo da guadagnare se le banche tornano a operare secondo le vecchie, sane regole: cioè produrre denaro finanziando le imprese che vogliono fare investimenti e produrre lavoro».


Si aggiunge, intanto, un altro segnale incoraggiante sul fronte dell’andamento dell’economia americana: le richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono scese per la seconda settimana consecutiva: le domande sono calate di 11mila unità a 448mila nella settimana terminata il 24 aprile. Il dato è in linea con le previsioni degli analisti.

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