La sentenza salta per il blocco

Enrico Lagattolla

«Considerato che la camera di consiglio durerà diverse ore, e viste le difficoltà per i giudici popolari di fare rientro nelle proprie abitazioni a causa dello sciopero dei mezzi, la sentenza sarà emessa mercoledì prossimo». Messo a verbale dal presidente della prima corte d’Assise, davanti a Giuseppe e Rocco Maiocchi, i gioiellieri di via Ripamonti accusati di concorso in omicidio volontario per la morte del montenegrino Mihailo Markovic. Il 13 aprile 2004, reagendo a un tentativo di rapina, i due imputati uscirono dal negozio armati, e spararono alcuni colpi di pistola. Uno, esploso da Rocco, uccise il 21enne Markovich. Nei loro confronti, il pm Roberta Brera ha chiesto dieci anni di reclusione. Per sapere l’esito del processo, dovranno aspettare ancora.
Ieri, invece, ha concluso la difesa dei Maiocchi. Secondo l’avvocato Michele Monti, il colpo che uccise Markovic fu «un tiro non mirato».

La richiesta è l’assoluzione in virtù della legittima difesa putativa, o in subordine il riconoscimento della colpa nella figurazione della legittima difesa o l’eccesso colposo di legittima difesa. Il 24 maggio, dunque, dopo le dichiarazioni spontanee dei due imputati, la sentenza.

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