Daniele Petraroli
Il Campidoglio guarda al futuro. Ai nuovi asili che, così pare, verranno costruiti nei prossimi mesi. Ma è del presente che non si cura minimamente. Materne e asili nido hanno aperto, come ogni anno, il primo settembre. Ma mai come questa volta, causa mancanza di personale, il servizio è ridotto allosso. Pochi cuochi, poche educatrici e, soprattutto, pochissimi ausiliari (i bidelli per capirci). Questo almeno fino a quando, il prossimo 13 settembre sembra, arriveranno i «rinforzi» della Multiservizi, lazienda comunale che, tra le altre cose, effettua le pulizie in molte delle scuole della Capitale. La denuncia è di Forza Italia. «Mentre il Comune decanta le magnifiche sorti della Notte bianca i servizi educativi che interessano decine di migliaia di famiglie rischiano di non poter essere utilizzati - spiega il consigliere capitolino Antonello Aurigemma -. Questo oltre alla cronica carenza dei cuochi per cucinare i pasti caldi e delle educatrici le cui carenze non sono state reintegrate recuperando le graduatorie comunali e municipali».
Non stiamo parlando di poche decine di persone ma di un problema che riguarda tutti gli asili e le materne di Roma. Secondo una stima fatta da Forza Italia, infatti, manca circa il 50 per cento del personale ausiliare (Osse, la sigla). «Addirittura in alcuni municipi, come il IV, la situazione è ancora più preoccupante - continua Aurigemma -. I cuochi sono 4 su 11, inoltre manca più del 20 per cento del personale e addirittura si supera il 70 per cento di carenza per il personale ausiliario. Inoltre lamministrazione di centrosinistra, sapendo di non essere in grado di risolvere il problema, non ha assegnato neppure la delega (il responsabile politico al quale gli asili devono rivolgersi Ndr)». La soluzione (forse) allinizio della settimana prossima quando arriveranno gli uomini della Multiservizi. Per il momento asili nido e materne si sono arrangiati allungando il periodo di inserimento dei bambini. In pratica invece di rimanere aperto per otto ore «mascherano» la carenza di personale aprendo solo un paio dore al giorno (quindi mai a pranzo) e costringendo migliaia di genitori a seguire personalmente i figli.
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