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Seviziata, in condizioni gravissime Fini: "Prodi e Veltroni, vergogna"

Per Giovanna Reggiani resta una "flebile attività cerebrale". Il romeno di 24 anni domani sarà interrogato per la convalida del fermo: si procede per omocidio volontario. In Italia anche una task force della polizia di Bucarest. Il leader di An: "Il governo e il sindaco di Roma non hanno fatto nulla". La risposta di Amato

Seviziata, in condizioni gravissime 
Fini: "Prodi e Veltroni, vergogna"

Roma - "Flebile attività celebrale". Giovanna Reggiani, 47 anni, la donna rapita e seviziata l’altro ieri sera da un romeno nella capitale, è ancora in vita. L'ultimo bollettino medico parla di una situazione stazionaria dal punto di vista clinico, pur sempre gravissima. Martedì sera Giovanna Reggiani, moglie del capitano di Vascello della Marina Militare Giovanni Gumiero, comandante delle Forze di Contromisure Mine a La Spezia, era scesa dal trenino Roma-Viterbo alla stazione ferroviaria di Tor di Quinto, quando è stata aggredita e il suo corpo esanime abbandonato in un fossato nelle campagne che circondano la stazione in via di Camposampiero, non lontano dall’accampamento rom dove vive l’uomo arrestato.

Il fermato La sera stessa la polizia ha fermato un ragazzo romeno di 24 anni. Il suo nome dovrebbe essere Moilat Romulus Nicolae, anche se la comparazione delle sue impronte digitali potrebbe rivelare una diversa identità. Il romeno, che non ha precedenti penali in Italia, ma che avrebbe alcune pendenze per furto in Romania, era arrivato da qualche mese e aveva scelto di vivere nelle baracche del campo rom abusivo della zona. A dare l’allarme è stata una donna rom, forse parente del giovane arrestato, diventata una testimone importante per la ricostruzione della vicenda. Sarà probabilmente ascoltata venerdì prossimo, nell’ambito dell’inchiesta aperta sulla vicenda dalla procura di Roma, con la formula dell’incidente probatorio, per fissare le sue parole come "fonte di prova".

Domani l'interrogatorio Resta di omicidio volontario, l’accusa nei confronti di Romulus Nicolae Moilat. L’accusa di omicidio volontario è contenuta nella richiesta di convalida del fermo fatta dal procuratore aggiunto della capitale Italo Ormanni e dal sostituto Maria Bice Barborini, nonostante il bollettino medico faccia riferimento a una ancora flebile attività cerebrale. L’interrogatorio del presunto assassino si svolgerà domani alla presenza dei pm davanti al gip Claudio Mattioli. Secondo quanto si è appreso, al romeno sarà contestata anche l’accusa di rapina aggravata. Ieri il pm Barborini ha effettuato un sopralluogo nell’insediamento rom di Tor di Quinto, dove il romeno aveva portato Giovanna Reggiani per violentarla nella sua baracca. La procura intende sentire davanti al gup, in sede di incidente probatorio, anche la donna rom che con la sua testimonianza ha consentito l’arresto di Moilat e ciò per fissare le dichiarazioni della testimone come prova nel probabile processo nei confronti dell’assassino.

Indagini Dalle 5 sono in corso controlli da parte della polizia nel campo rom di Tor di Quinto a Roma e negli insediamenti abusivi della zona lungo il Tevere. Il servizio della polizia dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura di Roma rientra nel progetto "Partecipa alla Sicurezza" e viene eseguito all’indomani dell’aggressione che ha ridotto in fin di vita Giovanna Reggiani. Intanto anche una trask force della polizia romena collabora con gli investigatori italiani. La Romania ha inviato in Italia tre poliziotti. L’annuncio è stato dato dal ministero degli Interni romeno. "I tre ufficiali di polizia aiuteranno i loro colleghi italiani nell’indagine", si precisa dal dicastero di Bucarest. La cooperazione tra la polizia romena e italiana fa parte di un accordo firmato a luglio tra i ministeri dell’Interno dei due Paesi.

Gli agenti si vanno ad aggiungere ai cinque che lavorano già da tre mesi a Milano e Torino.

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