Dal 27 giugno al 2 luglio, a Lindau va in scena la Scienza, con il sessantesimo «Meeting dei Nobel Laureates». La graziosa cittadina tedesca, sul lago di Costanza, ospiterà infatti il «Brain storming» più atteso dell'anno grazie all'incontro di 61 Premi Nobel e 658 giovani ricercatori di 70 Paesi. Tra questi vi saranno anche 12 ricercatori italiani che, come tutti gli altri, sono stati selezionati da rigorose commissioni internazionali per partecipare al convegno e dialogare e confrontarsi con i più grandi scienziati viventi.
Il primo meeting a Lindau fu organizzato nel 1951, dopo la seconda guerra mondiale, per riabilitare il mondo scientifico tedesco agli occhi del mondo. Da allora ad oggi sono trascorsi 60 anni e i temi dibattuti sono quelli che hanno cambiato le sorti dell' umanità nei differenti settori: salute, ambiente, energia, commercio internazionale, competitività, mercati del lavoro, innovazioni delle ricerche di base ed applicate.
L'incontro di quest'anno sarà più che mai all' insegna dell'interdisciplinarietà con la presenza di «Nobel Laureates» della fisiologia, medicina, fisica e chimica. Aprirà il programma scientifico Ada E. Yonath, incoronata per la Chimica nel 2009, grazie alla mappatura a livello atomico dei ribosomi, organelli cellulari che forniscono l'energia agli esseri viventi, con importanti ricadute in campo clinico nella lotta ad agenti patogeni resistenti agli antibiotici. Per l'Italia interverrà lo scienziato Carlo Rubbia, Nobel per la Fisica del 1984, che terrà una lettura sulla «Fisica del neutrino e della materia oscura». Val qui la pena di sfatare il mito dello scienziato con la testa perennemente tra le nuvole e con interessi totalmente diversi da quelli dei comuni mortali. Basta seguire i lavori di Lindau anche per un solo giorno, ascoltare le tavole rotonde e le accese discussioni, per capire che tutta la scienza trasferita ai giovani derivi da una profonda conoscenza ed interesse per l'uomo, per il suo futuro e per quello del mondo. Alcuni esempi, assai pratici e di comprensione comune: Harald zur Hausen ed il tumore del collo dell' utero determinato dal papillomavirus, Richard R. Ernst e la risonanza magnetica, Mario Molina ed il buco dell' ozono, Ghewrard Ertl e la marmitta catalitica.
Christian de Duve, classe 1917, premio Nobel per la medicina 1974, concluderà i lavori con una lettura sulla selezione naturale e sul futuro del mondo ricostruendo i 4 miliardi di anni della storia della vita sulla terra, dalle prime biomolecole alla complessità della mente umana. All'insegna del motto «Educare, ispirare, unire» parte dunque la settimana della scienza di Lindau che può essere seguita in tempo reale attraverso YouTube, Twitter, Facebook. Sito web: www.lindau-nobel.org.
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