Una sfilata di 2 milioni e mezzo di pezzi

Il museo di Storia naturale di Milano fu fondato nel 1838, e a partire dal 1893 occupa l’attuale sede di Corso Venezia 55. È il più importante museo naturalistico in Italia e uno dei maggiori in Europa. Dal 1838 le esposizioni del museo rappresentano un servizio culturale di facile comprensibilità e sempre in linea col progresso della scienza. È un istituto culturale e scientifico dipendente dal comune di Milano e nacque quando i naturalisti De Cristoforis e Jan donarono le loro collezioni alla città. Nel ’43 fu quasi completamente distrutto dai bombardamenti e molte collezioni subirono rilevanti danni. Terminata la guerra, il Museo fu ricostruito e nel 1952 venne nuovamente aperto al pubblico. Oggi il museo - la cui storia recente è narrata da Giovanni Pinna, che qui ha lavorato dal 1964 al 1996 prima come conservatore di paleontologia poi come direttore, nel suo Animali impagliati e altre memorie (Jaca Book, pagg. 239, euro 21) - conta su 23 sale che si sviluppano su 5.500 mq di superficie, con più di 700 vetrine, quasi cento diorami e una biblioteca di 120mila volumi.

Piante e animali attuali, minerali e fossili, selezionati tra gli oltre 2 milioni e mezzo conservati nelle collezioni del museo, raccontano della vita e della storia naturale dell’uomo, dei rapporti tra gli organismi e il loro ambiente di vita.

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