Il Csm suona la carica contro il premier. Domani la prima commissione discuterà - almeno secondo quanto dichiarato dal presidente Guido Calvi - che mosse adottare dopo la diffusione, da parte di «Repubblica.it», di un video rubato in cui il premier si sfoga contro la persecuzione giudiziaria. Nel filmato, che riprende Berlusconi davanti a palazzo Grazioli, la sera del voto di fiducia della Camera al governo, mentre parla con alcuni sostenitori, il Cav denuncia «le procure politicizzate che vogliono sovvertire il voto degli italiani». Ora, dopo la diffusione del video, lorgano di autogoverno della magistratura, annuncia il presidente della prima commissione, si appresta a ribattere alle dichiarazioni del premier.
Ma è giallo: alle parole di Calvi ha infatti riposto ieri a stretto giro Michele Vietti, vicepresidente del Csm, che in una nota ha sottolineato come «in base al regolamento consiliare, lapertura delle pratiche deve essere richiesta formalmente al Comitato di presidenza che delibera in merito alla relativa autorizzazione. Allo stato non risulta depositata nessuna richiesta in tal senso».
Ma dal canto suo il Calvi continua a dirsi sicuro sul fatto che ci siano gli estremi per un intervento del Csm: «Il nostro regolamento consente a fronte di dichiarazioni particolarmente gravi di aprire una pratica a tutela quando sia in discussione il controllo della giurisdizione.
Dopo lo sfogo in video
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