Sgomberi Nel mirino il Marchiondi e il cavalcavia Bacula

Nel mirino del vicesindaco De Corato e della sua task force anti degrado, non ci sono solo edifici privati. Anzi, due le aree pubbliche in cui crescono e si alimentano situazioni di conclamata illegalità alla luce del sole: l’istituto Marchiondi occupato dai rom e il cavalcavia Bacula, sgomberato e occupato sette volte sempre dai rom. Il Marchiondi, progettato da Vittoriano Viganò e costruito a Baggio nel 1952, è considerato un capolavoro dell’architettura «brutalista». Da anni è diventato la casa di rom e immigrati clandestini. Ci vivono in circa 200, nonostante l’insofferenza dei residenti, cresciuta dopo lo sgombero del campo rom di via Bovisasca, dopo il quale molti zingari di origine romena si sono rifugiati proprio nel Marchiondi. «È il primo edificio pubblico che verrà sgomberato - annuncia De Corato - dopodiché sarà messo immediatamente in sicurezza e recintato per consentire l’apertura del cantiere».

L’edificio comunale infatti è stato dato in concessione al Politecnico che lo riqualificherà per trasformarlo in un residence per studenti. Stesso discorso per la favela nascosta dal cavalcavia Bacula in via della Pecetta. Sgomberato e occupato sette volte in soli 2 anni, dovrebbe essere liberato a breve e chiuso con un’inferriata.

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