Rivoluzione - pacifica - nel cuore di Milano: tre caserme cittadine, infatti, verranno dismesse e restituite alla città. Cadranno i muri - solo metaforicamente - e finalmente anche i cittadini potranno usufruire di porzioni di territorio cittadino finora cinto da filo spinato e precluso ai più. I fortini urbani praticamente vuoti e spogli di uomini, a causa dellabolizione del servizio di leva obbligatorio, cambieranno destinazione duso mentre gli uomini verranno tutti trasferiti nella caserma Santa Barbara di piazzale Perrucchetti a due passi dallospedale San Carlo, che verrà dunque ampliata.
Ecco quindi unottima occasione per ripensare a strutture con una superficie enorme, basta pensare che la «Santa Barbara» si estende per 300mila metri quadri, una superficie molto vicina a quella della ex Fiera Campionaria. A breve verrà dunque firmato un accordo di programma tra comune di Milano, Regione Lombardia, ministero della Difesa, per la dismettere le caserme e cambiarne la destinazione duso. Obiettivo: valorizzare il patrimonio del Demanio e, contemporaneamente, venire incontro alle esigenze dei cittadini.
«Con questo accordo, simile a quello che abbiamo fatto con le Ferrovie, vogliamo restituire le ex caserme alla città», commenta lassessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli. Gli edifici militari, inoltre, sono vincolati in quanto di proprietà dello Stato con oltre cinquantanni: «Si tratta di un vincolo generale - spiega il sovrintendente per i Beni architettonici Alberto Artioli - si tratterà poi di valutare il tipo di vincolo esistente, e il tipo di interventi realizzabili, in base al valore storico architettonico delle singole caserme».
Tanto per cominciare, la maggior parte dei fortini è dotata di un parco o di un giardino interno, che diventerà pubblico e quindi accessibile finalmente ai cittadini, a costo zero tra laltro, per la casse del Comune. In parte i terreni edificabili saranno a disposizione di privati interessati a costruire nuovi edifici. Con gli oneri di urbanizzazione, metodo particolarmente in voga a Milano, si potranno realizzare servizi o ristrutturare locali da destinare poi a servizi. La difficoltà del progetto, per cui sono previsti tempi moto lunghi - ci vorranno cinque anni solo per liberare le strutture militari, tanto per dare lidea - sta nel riuscire a elaborare un piano finanziario che renda sostenibile tutta loperazione.
Cosa ne sarà quindi della caserma XXIV maggio di via Monti, della Mameli di viale Suzzani e della Montello in piazza Firenze? Ancora è presto per dirlo, visto che il progetto non è che agli inizi. È certo però che in centro - e quindi questa potrebbe essere unipotesi per la caserma XXIV maggio, dove lex sottosegretario al ministero dellUniversità e della Ricerca aveva proposto di sistemare laccademia di Brera -mancano gli spazi per le associazioni, che potrebbero quindi venire ospitate lì.
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