Anna Maria Greco
da Roma
Contro il progetto «colonialista» di Ariel Sharon; «al fianco dei palestinesi e a sostegno delle forze antifasciste e antimilitariste israeliane»; anche alleati della «resistenza irachena e libanese».
Lappello sul sito del Pdci per la manifestazione di oggi ha toni infuocati. Questo, afferma, è «il posto della sinistra italiana». Che deve fermare «il tentativo statunitense ed israeliano di trasformare il Medio Oriente (dalla Palestina allIrak, dal Libano alla Siria) in un immenso territorio occupato». Sharon, che è riuscito ad iniziare lo storico ritiro dalla striscia di Gaza, attirandosi le violente proteste dei coloni israeliani, viene bollato come «colonialista» senza mezze misure. Vuole «dividere e rinchiudere i palestinesi in ghetti-bantustan separati tra loro e liquidare così definitivamente ogni ipotesi di uno Stato Palestinese indipendente, sovrano e sicuro nei territori occupati del 1967 e con Gerusalemme Est come capitale». Il suo è, semplicemente, un piano di «annessione e disgregazione della Palestina».
Quanto a Israele, per il partito di Oliviero Diliberto, è uno Stato «democratico solo verso una parte dei propri cittadini, ma ha un rapporto di esclusione, discriminazione, repressione sociale e razziale nei confronti di tutti gli altri, inclusi gli arabi con cittadinanza israeliana».
Infiammare gli animi, chiamare alla mobilitazione e presentare la realtà solo dallottica palestinese, senza chiaroscuri, è lobiettivo manifesto del Pdci pacifista. Che si scaglia duramente contro «vecchie e nuove potenze coloniali», proclamando che «le chiavi di una pace giusta in Medio Oriente sono ancora una volta in Palestina» e pungolando la sinistra italiana, come le forze «democratiche e progressiste europee», a dire concretamente che cosa intendono fare di fronte alla costruzione del «Muro dellapartheid» e di nuovi insediamenti israeliani che dividono la Cisgiordania e «accerchiano» Gerusalemme per trasformarne «lannessione in un fatto concreto».
Per i comunisti italiani le priorità sono: la revoca dellaccordo di cooperazione militare tra Italia e Israele e il ritiro immediato del contingente italiano dallIrak. Per inciso: è «giusto opporsi alla pratica delle liste nere dellUe, che considerano terroriste le organizzazioni della resistenza palestinese».
Per tutto questo il Pdci chiede a militanti e simpatizzanti di scendere oggi in piazza «al fianco del popolo palestinese, per una pace in Medio Oriente fondata sulla giustizia e per ricollocare la sinistra italiana al posto giusto nello schieramento internazionale». Ecco, forse soprattutto per far dire qualcosa «di sinistra» alla variegata coalizione dellUnione e soprattutto ai suoi estremi.
Tutti gli altri, quelli che hanno guardato con speranza agli sviluppi della politica di Sharon e hanno parlato di «uno spiraglio nei negoziati» sono «ipocriti e guerrafondai», secondo il manifesto del Pdci.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.