Michele Perla
Poca acqua, scarso ossigeno, temperature elevate ed il Ticino, «fiume Azzurro» per antonomasia, fiorisce. Non sfugge allocchio infatti lanomala proliferazione di piante acquatiche che sembrano alghe, in particolare del ranuncolo dacqua, che copre ampie superfici del letto e delle sponde. Lo sviluppo particolarmente rigoglioso è causato dalla situazione climatica: non piove da troppo tempo e cè lemergenza siccità, poca acqua e così le piante acquatiche verdi che si allungano e ammassano in filamenti e matasse trovano lhabitat ideale per proliferare. Valori di portata ridotti pressoché a zero, nel contesto di un alveo esteso per centinaia di metri, e corrente molto lenta non permettono né di alimentare correttamente lecosistema fluviale, né di diluire in modo sostanziale il carico inquinante delle immissioni. E così si crea leffetto «tropico» che crea sconcerto e preoccupazione in chi si reca sul fiume in questo periodo di gran caldo.
Ma se si pensa comunque ad un bagno rinfrescante nelle acque del «fiume Azzurro», è bene conoscerne sino in fondo il suo stato. Il Ticino è ormai abbondantemente sporcato da coliformi fecali. Anche se i parametri chimico-fisici si mantengono buoni, è in netto peggioramento linquinamento microbiologico. Sono queste le considerazioni fondamentali emerse dalla relazione condotta dal Parco del Ticino sullo stato di salute del fiume che, come ha sottolineato il vicepresidente Maurizio Maggioni, «si conferma un tesoro naturale allinterno di uno dei contesti più antropizzati dEuropa».
Il Parco del Ticino, che non è lEnte istituzionalmente preposto, da anni ha comunque avviato con successo un proprio piano di monitoraggio che mette sotto la lente di ingrandimento il fiume e i suoi principali affluenti. I quali, pur apportando un contributo in termini di portata, hanno un impatto negativo a causa delle acque di qualità decisamente scadente. I dati rilevati sul Ticino nel 2005 e nella campagna primaverile 2006 non evidenziano problemi di natura qualitativa per quanto riguarda i parametri fisico-chimici, mentre destano maggiore preoccupazione le analisi biologiche: la microfauna mostra una struttura alterata, in particolare nel tratto centro-settentrionale. Il fenomeno è imputabile allesigua portata del fiume in quella zona che determina un forte rallentamento della corrente, la diminuzione di microhabitat per la fauna, un aumento sensibile della temperatura dellacqua e una conseguente diminuzione della concentrazione di ossigeno.
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