Palermo - Centinaia di messaggi, disegni, lettere che, negli anni, cittadini e studenti hanno lasciato sotto l’albero Falcone, diventato simbolo della lotta alla mafia, sono stati rubati. Portate via anche le foto del magistrato ucciso da Cosa Nostra nel 1992 e del suo agente di scorta Rocco Di Cillo, assassinato nella strage insieme agli altri poliziotti che tutelavano il giudice e alla moglie di Falcone, Francesca Morvillo, e un lenzuolo bianco con scritto "le vostre idee camminano sulle nostre gambe".
A segnalare alla polizia il furto è stato il portiere del palazzo in cui abitava Falcone. L’albero si trova proprio davanti all’ingresso dello stabile, in via Notarbartolo, nel centro della città. Secondo gli investigatori, il furto è avvenuto ieri, in pieno giorno. Nessuno, però, fino a questa mattina ha segnalato il fatto alla polizia. Ad accorgersi che foto e disegni erano stati portati via è stato il portiere del palazzo che abita nello stesso stabile. L’albero Falcone si trova in una strada trafficatissima e frequentatissima della città. Dal giorno dell’eccidio di Falcone è diventato meta di una sorta di pellegrinaggio di cittadini e studenti che lasciano messaggi contro la mafia e in ricordo delle vittime della lotta a Cosa nostra. Il 23 maggio, giorno in cui ricorre l’anniversario della strage di Capaci davanti all’albero si concludono le manifestazioni di commemorazione.
Il procuratore Grasso "Un gesto deprecabile e un attentato alla memoria di Falcone e dell’azione antimafia". Così il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso ha definito il furto di disegni e foto lasciate sotto l’albero Falcone, a Palermo. "Palermo, però, - ha aggiunto - non è rappresentata da gente che compie atti simili". "Mi auguro - ha proseguito Grasso - che, già domani, chi aveva lasciato il suo messaggio e se lo è visto rubare, vada a rimetterne un altro. E che chi non aveva deposto la sua testimonianza sotto l’albero prima d’ora accorra a farlo in questo momento proprio per dimostrare che Palermo è una città diversa".
Schifani "Un atto vandalico che offende la città che certamente reagirà in maniera sdegnata e convinta a questa offesa alla memoria del magistrato Giovanni Falcone e di tutte le vittime della mafia". Lo afferma il presidente del Senato Renato Schifani, dopo aver avuto conferma dal Prefetto di Palermo Giancarlo Trevisone del furto dei messaggi dall’albero dedicato a Giovanni Falcone. "Non saranno certo questi comportamenti incivili -aggiunge la seconda carica dello Stato- a scalfire il prezioso patrimonio di valori di legalità che Falcone ha lasciato a Palermo e all’intero Paese".
Maria Falcone "Le forze dell’ordine stanno ancora accertando se il gesto compiuto sia solo un volgare atto vandalico o un preciso avvertimento di stampo mafioso. Domani mattina, alle 12, intanto, noi saremo lì, con studenti e professori delle scuole di Palermo e con il prefetto, per rimettere nuovamente sull’albero i tanti disegni e messaggi che gli studenti hanno preparato". Lo fa sapere Maria Falcone, sorella di Giovanni, il magistrato ucciso dalla mafia nel ’92, dopo avere appreso che, ieri, numerosi biglietti, disegni e fotografie che si trovavano sull’albero di magnolia, cresciuto di fronte all’abitazione del giudice, erano stati rubati.
"Resta il fatto - ha aggiunto - che questo grave episodio avviene proprio un mese prima del 23 maggio, nei giorni durante i quali la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone ed il Ministero dell’Istruzione stanno lavorando con gli insegnanti e gli studenti delle scuole di Palermo e di tutta Italia per preparare le iniziative che, anche quest’anno, si svolgeranno in occasione del diciottesimo anniversario della strage di Capaci".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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