Più che un pacchetto un pacco. Unaltra presa in giro del governo Prodi. Questa volta ancor più grave perché si parla di sicurezza, il tema in cima alle preoccupazione dei cittadini. Quelli che girano senza scorta e auto blu. E che magari, visto il reddito, sono costretti ad abitare in quartieri difficili. O nelle case popolari, di cui ben 5mila sono occupate dagli abusivi. E il governo? Litiga e se ne infischia, tutto impegnato comè a rincorrere Clemente Mastella. Che, a sua volta, incassa la fiducia e corre in senato a far da stampella a un centrosinistra che ormai è tutto un cerotto (ancora ieri 158 a 156 il voto). E, intanto, Milano è invasa da extracomunitari irregolari, i reati aumentano, le forze dellordine diminuiscono e non hanno più nemmeno le auto per rincorrere i delinquenti.
Ma come, diranno, se proprio ieri il consiglio dei ministri ha discusso dei nuovi provvedimenti voluti dallintramontabile Giuliano Amato? Se proprio ora sindaci e prefetti avranno più poteri? Peccato che si parli (perché ancora parole sono) di disegni di legge. E cioè? Cioè di provvedimento partono e non si sa quando arriveranno a destinazione. «Come il ddl Pollastrini-Mastella contro la violenza sulle donne - prevede il vicesindaco e deputato Riccardo De Corato -. È lì da un anno. E le donne continuano a essere violentate». Senato, camera, prima lettura, seconda lettura, modifiche, votazioni, governo in bilico, i ricatti di Mastella, le barricate della sinistra radicale. Mentre nelle città assediate dalle ondate di rom in arrivo nulla cambierà. «La sicurezza si garantisce con le leggi e con i soldi - tuona lassessore regionale Massimo Ponzoni - Questo governo non ci dà le leggi perché non ha i numeri. E nemmeno i soldi».
Pollice verso anche a Palazzo Marino. Con il sindaco Letizia Moratti che, come annunciato più volte, darà battaglia. Senza misure efficaci per combattere violenze su donne e minori, truffe agli anziani, droga, prostituzione, criminalità di strada e occupazioni abusive, la minaccia è unaltra manifestazione. Come quella di primavera, con decine di migliaia di milanesi scesi in piazza per chiedere unintervento urgente. «Non certo - le fa eco De Corato - disegni di legge destinati a marcire per anni nelle aule parlamentari. Se le risposte approntate non entreranno in vigore immediatamente, finirà tutto in fumo. E per le strade di Milano, come nelle altre grandi città metropolitane continueranno stupri, furti e scippi. Con le risposte a giacere nel cassetto per tempi indefiniti». Anche perché lala sinistra sembra avere le idee tuttaltro che chiare.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.