Sicurezza sul lavoro martedì al tavolo del goveno

Il Consiglio dei ministri già convocato per martedì prossimo si occuperà anche delle questioni relative alla sicurezza sul lavoro. Polemiche per la nuova legge approvata il primo agosto: mai firmati i decreti attuativi

Sicurezza sul lavoro martedì al tavolo del goveno

Roma - Il Consiglio dei ministri già convocato per martedì prossimo si occuperà anche delle questioni relative alla sicurezza sul lavoro. Lo ha affermato il portavoce del governo, Silvio Sircana, appositamente interpellato al riguardo.

La nuova legge e i decreti mai firmati Pene severe, fino a tre anni di arresto, per chi non rispetta la sicurezza sul lavoro con il rischio della sospensione dell'attività e 300 nuovi ispettori per combattere la piaga delle morti bianche e lo sfruttamento del lavoro nero. La legge delega sulla sicurezza sui luoghi di lavoro approvata il primo agosto scorso lo prevede, insieme ad altri strumenti per combattere la piaga delle morti (1.302 nel 2006) e degli infortuni sul lavoro. E proprio quel provvedimento fa oggi discutere anche all' interno del governo, poiché per renderla operativa servono decreti legislativi che l' esecutivo deve adottare entro nove mesi dall' approvazione e che il ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero chiede che siano pronti entro Natale, dopo l'incidente all' acciaieria ThyssenKrupp di Torino. Queste, in sintesi, le più importanti novità contenute nel testo approvato poco più di quattro mesi fa.

SANZIONI - La pene passano da una ammenda fino a 20 mila euro per le infrazioni formali all'arresto fino a tre anni per le infrazioni di particolare gravità. E' previsto anche il pagamento di una somma di denaro fino a 100 mila euro per le infrazioni non punite con sanzione penale. Viene consentito ad organizzazioni sindacali e associazioni familiari delle vittime delle morti bianche di far valere i loro diritti in sede giudiziaria.

PREVENZIONE - La delega al governo riguarda anche l'attuazione di decreti per la promozione della "cultura della prevenzione", con l'obbligo di definire i costi relativi alla sicurezza nei bandi di gara.

VALUTAZIONE RISCHI - La legge obbliga il datore di lavoro a fornire un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per prevenirli, specificando i costi relativi alla sicurezza. E' prevista anche un "election day" nazionale del "rappresentante per la sicurezza" che ha il diritto di chiedere al datore di lavoro tutta la documentazione necessaria in tema.

RISORSE - Il testo stabilisce per il 2007 fondi per 4 milioni 250 mila euro per l'immissione in servizio di personale ispettivo e 4 milioni 250 mila euro per il potenziamento della loro attività con la creazione di nuclei di pronto intervento.

CANTIERI EDILI - E' prevista inoltre una estensione della legge Bersani, che comporta la sospensione dell'attività per i cantieri edili non in regola con il personale con un 20% di lavoro in nero, a tutte le altre realtà lavorative.

TESSERA PER OPERAI - Il provvedimento obbliga i lavoratori occupati nelle imprese appaltatrici o subappaltatrici ad esibire una tessera di riconoscimento. C'é una deroga per i datori di lavoro con meno di dieci dipendenti che però devono tenere un registro di cantiere con i nomi dei lavoratori impiegati giornalmente.

ASTE - Altra importante novità: nelle gare di appalto il costo relativo alla sicurezza non può essere comunque soggetto a ribasso d'asta.

CREDITO D'IMPOSTA - Ai datori di lavoro è concesso, entro un limite di spesa pari a 25 milioni di euro annui, un credito di imposta nella misura massima del 50% delle spese sostenute per la partecipazione dei lavoratori a programmi sulla sicurezza e la salute sul lavoro.

ISPEZIONI - Ulteriore giro di vite sulle ispezioni. Il testo non prevede infatti l'automatica sospensione dei controlli in materia di sicurezza e salute dei lavoratori per tutte quelle imprese che hanno presentato istanza di regolarizzazione su diversi adempimenti amministrativi.

NUOVE ASSUNZIONI - Per rendere più incisiva la lotta contro il lavoro nero e combattere la piaga delle morti bianche, il ministero del Lavoro è autorizzato all'immissione in

servizio, dal gennaio 2008, di 300 nuovi ispettori che erano risultati idonei, anche se non vincitori, al concorso del novembre 2004 per complessivi 795 posti di ispettore del lavoro. Costo dell'assunzione, 20 milioni di euro.

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