La sinistra contro Prodi e Veltroni: "Via le truppe da Kabul". Fini: "La missione deve continuare"

Il governo: "L'Italia è un Paese serio che mantine gli impegni". Veltroni: "Sostegno alle nostre missioni": Ma sinistra attacca. Ferrero e Diliberto con Caruso: "I soldati vanno ritirati dall'Afghanistan". Berlusconi: "Sono a disposizione della famiglia del soldato caduto"

La sinistra contro Prodi e Veltroni: "Via le truppe da Kabul". Fini: "La missione deve continuare"

Roma - "L'italia rimane fortemente impegnata in Afghanistan", dopo la dichiarazione del premier Romani Prodi (La missione di pace va avanti, il lutto non riapra il dibattito perché l'Italia è un Paese serio che mantiene gli impegni"), anche il ministro degli Esteri Massimo D'Alema chiude la porta a polemiche e tentazioni strumentali dopo la morte del maresciallo Pezzullo e il ferimento di un commilitone nell'agguato vicino a Kabul. Mentre la sinistra radicale va all'attacco: via le truppe dall'Afghanistan. "Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri - si legge nella nota della Farnesina - ha appreso con profondo dolore la tragica notizia del vile attentato compiuto oggi in Afghanistan contro una pattuglia militare italiana. Nel manifestare il più vivo cordoglio ai familiari della vittima, oltre all’auspicio di una pronta guarigione del militare rimasto ferito nell’attentato, il ministro D’Alema ha voluto esprimere la propria solidarietà e riconoscenza alle forze militari italiane presenti in un’area di importanza cruciale e in una difficile missione di mantenimento della pace". "L’Italia - ha concluso - rimane fortemente impegnata assieme alla Comunità internazionale nell’opera di stabilizzazione dell’Afghanistan, per favorire il consolidamento democratico e porre le condizioni per lo sviluppo sociale ed economico del Paese".

Fini: "La missione deve continuare" E sul fronte del centgrodestra Gianfranco Fini esprime "il più profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia del Primo Maresciallo Giovanni Pezzulo". "Oggi non è il momento delle polemiche o di dare fiato alle strumentalizzazioni di chi vorrebbe il ritiro delle nostre truppe. I nostri militari - aggiunge Fini - sono impegnati in una missione umanitaria per la libertà e la democrazia del popolo afghano, per questo la missione italiana deve continuare".

Berlusconi: "Sono a disposizione della famiglia del soldato" "La morte di un soldato è sempre un evento tragico e doloroso, ancor più se avviene quando il suo impegno, la sua professionalità, la sua stessa vita sono messe a disposizione di una missione di pace, per portare aiuto ad un popolo e ad un Paese che ancora soffre. Condivido, da padre, il dolore dei genitori. Mi ritengano a loro disposizione per qualunque necessità", dice il leader del Pdl Silvio Berlusconi.

Veltroni: "Sosteniamo le nostre missioni all'estero" Gli fa eco il leader del Pd, Walter Veltroni: "Il nostro soldato ucciso era impegnato in attività di cooperazione civile e militare e sostegno sanitario alla popolazione, questo conferma l’impegno del nostro paese a fianco delle popolazioni civili e in difesa della pace nei luoghi del mondo dove più gravi sono i rischi. Confermiamo l’impegno del Partito democratico a sostegno delle nostre missioni e dei nostri militari".Veltroni esprime "dolore per la morte del militare italiano ucciso" e vicinanza "all’altro soldato ferito". "È un nuovo terribile lutto per il quale esprimo vicinanza alla famiglia e solidarietà a tutti i militari italiani impegnati a difesa della pace e delle popolazioni civili all’estero".

L'azzurro Schifani: "Gratitudine per i nostri militari" Esprimo, anche a nome dei senatori di Forza Italia, sentimenti di profondo cordoglio ai familiari del primo maresciallo Pezzulo, caduto oggi nella missione di pace in Afghanistan, e auguro una pronta guarigione al militare ferito". Questo il messaggio del capogruppo Renato Schifani che ha detto di esser "vicino ai loro commilitoni" ed ha espresso "ancora una volta la sincera gratitudine a tutti i nostri militari impegnati all'estero, che onorano l'Italia con il loro impegno e con la loro quotidiana generosità".

Il ministro Ferrero: "Non si può continuare la missione" Ma da sinistra si alza la polemica e come sempre arrivano i no e i distinguo. Il ministro della Solidarietà sociale Ferrero: "Ogni giorno di più la situazione in quel paese sembra ridurre la possibilità di una soluzione di pace e la missione internazionale si trova a operare in uno scenario di guerra. Non si può continuare la missione in Afghanistan come se nulla fosse; il governo ne deve prendere atto".

Diliberto attacca: "Bisogna ritirarsi" Ma la sinistra prende ancora le distanze dal governo e dal Pd, il segretario dei Comunisti italiani, Oliviero Diliberto attacca: "Esprimo grande cordoglio per la morte del nostro militare. Purtroppo questa ennesima tragedia conferma ciò che diciamo da tempo: le truppe italiane debbono andarsene dall’Afghanistan". Pià cauto il segretario di Rifondazione: "Le nostre posizioni riguardo al conflitto in Afghanistan sono note e non cambiano in seguito a questa nuova tragedia. Eravamo e siamo convinti che il conflitto debba essere affrontato e risolto con mezzi diversi da quelli militari. Ma oggi non è il momento della polemica politica: questo è il momento del lutto e della solidarietà più sincera".

Caruso attacca Prodi e Veltroni "La missione non va avanti, come dicono Prodi e Veltroni, la missione va indietro, va verso il baratro continuo della morte e del sangue innocente". Il no global Francesco Caruso, deputato del Prc non usa invece parole caute come quelle di Giordano: "Il sangue dei soldati italiani mandati a morire per una missione impossibile, cioè l’occupazione militare che ormai è indiscutibilmente la malattia e non la cura per la pace". «Quanto altro sangue dovrà scorrere, quanti altri soldati e civili inermi, dovranno morire per far comprendere a Prodi o Veltroni che bisogna ritirare immediatamente i militari dal’Afghanistan?".

Il cordoglio di Bertinotti e Marini Il presidente della Camera Fausto Bertinotti, ha inviato il seguente messaggio al ministro della Difesa, Arturo Parisi: "Ho appreso con dolore la notizia della scomparsa del primo maresciallo Giovanni Pezzulo a seguito di uno scontro a fuoco occorso in data odierna in territorio afgano. A nome mio personale e di tutta la Camera dei deputati desidero esprimerle i sentimenti della solidarietà e del cordoglio più profondo, che la prego di voler trasmettere ai familiari del militare caduto, così duramente colpiti dal tragico evento, unitamente alla sincera vicinanza al maresciallo Enrico Mercuri, rimasto ferito in occasione dello scontro". E il presidente del Senato Franco Marini, "profondamente addolorato", ha inviato al ministro Parisi, un messaggio nel quale, anche a nome dell’Assemblea di Palazzo Madama, ha espresso le più sentite condoglianze ai familiari del caduto e ha rivolto un pensiero di solidarietà e vicinanza al militare rimasto ferito. "Tutti noi - ha scritto Marini - siamo fieri dell’impegno italiano in quel martoriato Paese, che vede i nostri soldati in prima linea nel mantenimento della pace e nella ricostruzione materiale e civile della società afgana.

Il vile attacco che ha causato l’uccisione del militare italiano, proprio mentre si stava prodigando a favore della popolazione locale, suscita sgomento e sdegno, ma non deve farci desistere dal proseguire nell’opera di assistenza e pacificazione".

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