Siringhe nella Cripta dellArco dei caduti, in piazza della Vittoria: uno scempio che si consuma nel pieno centro di Genova senza che nessuno intervenga. E così ci ha pensato il reverendo padre Celso da Favale di Malvaro, in qualità di custode della cripta e di presidente dellassociazione ligure Cappellani Militari, a tentare di smuovere le acque. E si è rivolto a un legale, lavvocato Stefano Procaccini, affinché rivolga un appello formale alle autorità competenti per farle intervenire. «Padre Celso ha dovuto già chiamare le squadre dellAster per pulire gli oblò che consentono la circolazione dellaria nella cripta - ha spiegato lavvocato -, tuttavia gli oblò stessi andrebbero sigillati per poter assicurare la salute dei propri fedeli, tra cui bambini che frequantano la struttura».
Lappello del cappellano militare è stato subito raccolto dal capogruppo regionale di Alleanza nazionale, Gianni Plinio, che ha scritto al sindaco di Genova Giuseppe Pericu invitandolo a far disporre interventi urgenti di pulizia, manutenzione e anche sorveglianza allArco dei caduti di piazza della Vittoria. «Da tempo sia padre Celso, che ogni domenica mattina celebra la Messa per i caduti di tutte le guerre, sia le varie associazioni combattentistiche e dArma protestano per il degrado in cui versa ed esigono il decoro di un monumento così dignificativo quale è, anche in termini morali e storici, lArco di Marcello Piacentini», ha scritto Plinio. Che prosegue: «Non si può consentire che - nella colpevole negligenza del Comune di Genova che è, tra laltro proprietario della cripta - sia a rischio la stessa celebrazione della Messa domenicale a causa delle consistente presenza di siringhe, delle infiltrazioni dacqua e dei cedimenti delle pareti. Così come è inaccettabile che la scarsa vigilanza e lincuria allesterno abbiano ridotto il braciere - in cui dovrebbe ardere la fiamma perenne - in un ricettacolo di rifiuti e siringhe nonché che le colonne e il basamento vengano, talvolta, sporcati e lo spazio circostante sia trasformato in un bivacco per tossicodipendenti e sfaccendati vari».
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