Cronache

Sito neonazista pubblica lista di magistrati e preti che aiutano immigrati

Nel forum del sito Stormfront, costola del Ku Klux Klan, pubblicata la "lista dei delinquenti italiani", rei di essersi occupati di immigrazione. Ci sono politici locali, preti, attivisti dei diritti umani e giornalisti come Gad Lerner e Maurizio Costanzo

Sito neonazista pubblica lista di magistrati e preti che aiutano immigrati

Politici locali, magistrati, giornalisti, preti e persone della società civile. Tutti presenti nella blacklist, definita "lista dei delinquenti italiani", pubblicata sulle pagine del forum neonazista di Stormfront, sito fondato dall'americano Don Black, già leader del Ku Kulx Klan.

Cosa hanno in comune le persone inserite nella lista? Lo ha spiegato l'utente Costantino, che ha fatto da apripista alla discussione e all'inserimento dei vari nomi nella black list. "Siamo stati accusati di razzismo verso gli immigrati, che li odiamo senza motivo ma anche gli italiani compiono atti di elinquenza. Io vorrei dimostrare che non odio gli stranieri, ma che anzi odio molto di più certi italiani. È per questo che apro questa discussione in cui vorrei raccogliere il nome di italiani che compiono atti criminali, che aiutano gli allogeni e ne traggono un tornaconto economico".

Nella lista figurano don Ezio Segat, sacerdote della diocesi di Vittorio Veneto, perché "ha preso i soldi raccolti dal veneto skin e li ha dati ai poveri fratelli immigrati". Poi c’è "il governo Monti al completo", il sindaco di Padova Flavio Zanonato, la vicepresidente della giunta toscana Stella Targetti ("bastarda immigrazionista, sei nella lista", scrive Costantino). Ci sono esponenti di Sel a Milano come Luca Gibillini, Mirko Mazzali e Anita Sonego.

E poi giudici, come la pm di Torino Laura Longo, colpevole di aver contestato l’odio etnico per gli scontri nel capoluogo piemontese, il giudice Domenico Galletta, il gup Carlo Fontanazza che giudicò il marocchino responsabile della morte di 8 persone a Lamezia Terme. E poi ancora Antonella Consiglio, Giuseppina Di Maida e Filippo Serio, giudici del riesame di Palermo, "colpevoli" di avere annullato l’arresto di un presunto trafficante di droga nigeriano, che dopo la decisione del tribunale, venne rimesso in libertà. I magistrati decisero di dichiarare la nullità dell’atto in quanto l’ordinanza di custodia non era stata tradotta nella lingua dell’indagato che, pertanto, non aveva potuto comprendere il significato e quindi difendersi.

La lista contiene una sfilza di avvocati, sociologi, giornalisti come Maurizio Costanzo e Gad Lerner. Insomma, l'unica colpa dei presenti nella lista è quella di essersi occupati di immagrazione e di aver parlato di temi come il razzismo. 

Nella black list c'è anche il nome di Roberto Malini, rappresentante dell'organizzazione EveryOne, che ha chiesto alla diplomazia statunitense di mobilitarsi per la chiusura del portale.

"L’Italia è uno dei pochi Paesi europei a non avere ancora bandito il forum neonazista, come è invece accaduto in Germania e Francia; questo poiché il portale si appoggia su un server americano con sede a West Palm Beach, in Florida, e ogni operazione di natura giudiziaria, se avanzata dalle sole autorità italiane, diviene estremamente complessa, se non impossibile", hanno spiegato in una nota gli attivisti di EveryOne. 

Che poi hanno aggiunto: "Le nostre procure non sono state in grado di identificare e perseguire gli utenti neonazisti di Stormfront Italia nemmeno quando a gennaio di quest’anno è stata diffusa la "lista degli ebrei italiani", definiti vere e proprie "facce da cancellare", hanno ricordato, "cogliamo l’occasione dei sanguinosi fatti di Firenze e della volontà della procura della Repubblica del capoluogo toscano di indagare per apologia di reato gli utenti del web che hanno diffuso, in concomitanza con l’omicidio dei due ragazzi senegalesi, contenuti di istigazione alla violenza e all’odio razziale (ampiamente apparsi su Stormfront Italia), per invitare la rappresentanza Usa in Italia a farsi portavoce presso il governo degli Stati Uniti della necessità urgente di dichiarare fuorilegge il portale www.stormfront.

org e il movimento a esso connesso in quanto contrari ai valori di civiltà, democrazia e libertà sanciti, tra tutte, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani".

 

Commenti