Slitta a lunedì l’interrogatorio di Fazio Il Governatore orientato a non parlare

La Procura di Roma: «Nessun accordo coi legali del banchiere»

Claudia Passa

da Roma

Dopo l’intervista dell’avvocato Franco Coppi al Giornale, anche dalla Procura di Roma arriva la smentita ufficiale: nessun accordo fra l’ufficio giudiziario capitolino e il difensore di Antonio Fazio, nessuna intesa sul regime di riservatezza impresso all’iscrizione del Governatore sul registro degli indagati, nessuna comunicazione anzitempo al penalista. È lo stesso procuratore capo Giovanni Ferrara a consegnare una nota di poche righe per precisare che «l’iscrizione del dottor Fazio è avvenuta il primo agosto 2005». E, soprattutto, che «di essa nessuna notizia è stata data dalla Procura sino al 28 settembre, giorno in cui si è concordato con il difensore la data di convocazione dell’indagato. Nessun altro accordo è stato preso con il difensore. Questi i fatti. La Procura della Repubblica non intende interloquire sulla stampa in ordine a ipotesi e congetture che, come tali, restano nell’esclusiva responsabilità degli autori».
Quanto alla data del faccia a faccia del numero uno di Bankitalia con i Pm che indagano sul caso Antonveneta-Bpi, i vertici di piazzale Clodio non si sono pronunciati sull’indiscrezione che vorrebbe l’interrogatorio fissato per lunedì prossimo. Coppi ha smentito che ci sia un appuntamento già stabilito, e comunque - al di là del giorno della convocazione in Procura - resta da capire se Fazio deciderà di presentarsi o no davanti ai magistrati, e in caso affermativo se rispondere alle domande, o se depositare una memoria difensiva. Il legale fin dal primo momento non ha fatto mistero della sua linea: suggerire al Governatore di non parlare per evitare che le dichiarazioni possano essere «distorte, decontestualizzate, strumentalizzate». Il riferimento sembra essere in particolare ai brani della famosa conversazione notturna fra il numero uno di Palazzo Koch e l’amico Gianpiero Fiorani, la telefonata del «bacio in fronte» intercettata e confluita - in parte - nell’ordinanza del gip milanese Clementina Forleo. «Quella telefonata deve essere letta tutta - insiste Coppi - e non solo una parte».
Non si sa se il penalista romano si riferisca ad alcune indiscrezioni filtrate nei giorni scorsi, secondo le quali fra la comunicazione di Fazio sul via libera all’Opa di Bpi su Antonveneta («Va be’, va be’... allora ho appena messo la firma, eh...») e il «bacio» virtuale di Fiorani, frasi direttamente collegate nell’ordinanza, sarebbero passati una decina di minuti, durante i quali la cornetta sarebbe addirittura passata per un po’ da Fazio ad Angelo De Mattia, funzionario di Palazzo Koch cofirmatario dell’autorizzazione per l’Opa della Popolare.

Di certo, la decisione finale sul da farsi spetta al Governatore. Il suo avvocato è ben cosciente del putiferio che potrebbe scatenarsi se Fazio non dovesse presentarsi in Procura. Probabilmente la scelta cadrà su quello che verrà ritenuto il male minore.

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