Sogni d’oro per tutti nell’albergo dei sogni

BELGRADO, 2 settembre 2063. Tre finestre, vasca idromassaggio, frigorifero, letto matrimoniale. Addirittura il telefono fisso. Tutto è come quasi un secolo fa, nella stanza numero 778 del nuovo «Imperial Hotel» di Belgrado. L’unico albergo del Secondo Impero ad aver ottenuto le prestigiosissime «10 foglie» ha deciso di riservare, alla suite più costosa (100 globi la notte), la struttura tipica in voga nel Novecento.
«È un omaggio alla tradizione», spiega il direttore, Marianna De La Vallée, figlia di Boris, il fondatore. Un salto nel passato proprio nell’hotel più moderno. Qui si terrà, a partire da domani, il primo Campionato Mondiale dei sognatori. Giunti da oltre cento Paesi, i mille concorrenti troveranno l’ambiente ideale per le loro «creazioni». In palio ci sono tre titoli: alla miglior sceneggiatura, al miglior attore e alla miglior regia. La giuria, composta da dieci grandi ex-sognatori (e presieduta da Onorius Augustodunensis, autore nel 2042 dell’indimenticato Una giornata tranquilla) assisterà in diretta nella Sala Massima, posta all’ultimo piano dell’«Imperial», alla proiezione dei sogni prodotti dai concorrenti nelle loro camere.


Tra i favoriti, per la sceneggiatura l’enfant prodige neozelandese Gregorio Manivai, tredici anni; per il titolo di miglior attore si candidano la canadese Monika Oby e l’italiano Darko Bonfiglio; per la regia, i favori del pronostico vanno tutti al nepalese Luttawan Aiobi, allievo di Augustodunensis.

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