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Il sogno di Lippi:«Io e Capello ct contro nella finale mondiale»

Il tecnico della nazionale ha fatto intendere che chiuderà con i campionati del mondo in Sudafrica. «Ma vorrei vedere la faccia di Fabio davanti all'inno di Mameli». Complimenti ad Ancelotti: «Bravo nel gestire il caso Terry»

Marcello Lippi sogna due cose: lasciare la nazionale da vincente e una finale di Coppa del Mondo tra Italia ed Inghilterra. A Salerno il ct ha fatto intendere che, Juve o non Juve, il suo cammino con la nazionale potrebbe concludersi dopo il Sudafrica. Ma l'idea di andare in finale e vedersi di fronte Fabio Capello è una sferzata di energia e voglia di esserci .Il Ct ha inoltre ribadito che la rosa della selezione italiana avrà un nucleo di reduci di Germania 2006. «La costruzione della nazionale è a buon punto per quello che rigurda aspetti psicologici e pratici. Ho detto tante volte che ho un buon 70%, quindi circa 16-17 giocatori sicuri di partecipare al Mondiale. Poi ci dovranno essere altri sei nomi per completare la rosa dei 23».
Lippi ha poi respinto i timori di chi vede nella posizione di campioni in carica un peso per gli azzurri. «Non è un peso, è un qualcosa che credo accompagni buona parte dei calciatori che faranno parte della spedizione». Ma il «sogno» in chiave Mondiale è un altro. «Mi piacerebbe una finale tra Italia ed Inghilterra, vorrei vedere come reagisce Fabio Capello di fronte all'inno di Mameli». I tecnici italiani all'estero stanno facendo successo. Anche nei comportamentio. Per questo il ct si è detto d'accordo con Ancelotti sul caso Terry. «Lo avrei gestito esattamente così. I problemi personali stanno fuori dal campo. Se uno è bravo in campo, lo faccio giocare».
Lippi torna anche sui motivi della mancata visita al centro sportivo dell'Inter: «Le ultime visite fatte erano dettate dalla volontà di verificare le condizioni degli infortunati, per questo sono andato da Milan e Juventus e non sono andato a Milano, altra sponda. L'Inter ha pochi italiani? Viviamo nell'era della globalizzazione...poi è chiaro e evidente che mi rivolgo alle squadre con maggiore numero di italiani».
Il ct stila il suo menu per i Mondiali: «Il pasto migliore è sempre quello brasiliano, ma è buono anche quello spagnolo. E poi ci sono altri quattro, cinque pasti. Squadre che quando fanno il Mondiale non lo fanno tanto per partecipare, lo fanno per vincere. L'Italia? Essere i campioni non è un peso, ma un valore aggiunto».
Lippi, infine, è tornato sul suo futuro: «Non ho mai detto nulla di categorico, ho detto che ho un bellissimo rapporto con il presidente Abete, che stimo moltissimo, e con lui sono sempre stato molto chiaro.

Il fatto che io l'abbia deciso non ha grande importanza, l'unica cosa importante in questi quattro mesi è finire di costruire il gruppo e fare un bel mondiale, l'importanza di ciò che faranno Lippi e la federazione è relativa».

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