da Milano
Occorre rivedere le modalità di erogazione del sostegno pubblico e bisogna ripensare il sistema delle agevolazioni postali. E lo si deve fare sempre nel segno della riduzione delle barriere dingresso a nuovi soggetti e della crescita della concorrenza, in un mercato in cui la free press è avversaria temibile della stampa a pagamento sul versante della raccolta pubblicitaria.
Sono queste le linee su cui si muove lAutorità garante della concorrenza e del mercato, nel suo intervento conclusivo della prima parte dellindagine conoscitiva sui mezzi dinformazione della stampa quotidiana, periodica e multimediale. LAuthority guidata da Antonio Catricalà invita il governo, che alla riforma sta lavorando, a considerare che qualsiasi intervento in questo particolare settore deve coniugare tutela della concorrenza con salvaguardia del pluralismo.
In questa ottica il Garante spiega che sono possibili anche limiti antitrust posti a priori, scarsamente tollerati perché bloccano le capacità di crescita del settore. Il capitolo più rilevante è quello che riguarda il sostegno: sia quello diretto attraverso le cosiddette provvidenze pubbliche, che quello indiretto con le agevolazioni postali. Le provvidenze devono essere stabilite in base a criteri «idonei ad agevolare tempestivamente lavvio della nuove pubblicazioni, senza peraltro instaurare condizioni di dipendenza dalle sovvenzioni».
Insomma, va rimodulata la distribuzione delle risorse, che tra contributi diretti e indiretti hanno raggiunto lanno scorso i 492 milioni di euro.
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