Sole, sesso e Sardegna con i vip e le veline di Calà

Racconta le avventure di tre ragazze che si intrufolano nel bel mondo di Porto Cervo

Cinzia Romani

da Roma

«Le vacanze? Sono la cosa che mi riesce meglio!», sospira Marika, biondina coscialunga tesa a scroccare passaggi in barca e ingressi alla portoghese nei migliori locali della Sardegna più alla moda. In effetti, l’avventuriera sa il fatto suo e sull’isola abbandonata dall’Aga Khan, che la lanciò come oasi vip quando ancora non imperava lo stile cafonal, la ragazza facile s’infila ovunque: sui divani dei ricchi, alle feste esclusive e via imbucando. D’altronde, è estate ed Elena Santarelli, che qui fa Marika e che presto rivedremo sul grande schermo (sempre come tipo da letto), sembra perfetta per Vita smeralda (da venerdì nelle sale), film di e con Jerry Calà, dove è obbligatorio mandare il cervello in freezer. «Il mio è un filmetto leggero, un film così, più realista possibile», argomenta l’artista catanese, già nel cabaret dei Gatti di Vicolo Miracoli (con Umberto Smaila, qui nei panni di se stesso; Franco Oppini e Nini Salerno).
«Il mio scopo era quello di girare un film vero, non barzellettistico e siccome frequento la Costa Smeralda da trent’anni circa, posso dire di conoscerla bene: le storie che vedete, sono tutte vere e io le racconto», rivela l’ex-marito di Mara Venier, appena maritata Carraro. Ma di quali storie si tratta, in questa carrellata di tipi umani, che sfila sulle grazie di Eleonora Pedron, Francesca Cavallin, Benedetta Valanzano e Negar Javido Parsijiani, star indiana di Bollywood, ingaggiata perché la commediola probabilmente sarà distribuita da Medusa anche in India, oltre che in Spagna? Tre tipiche ragazze d’oggi non ci stanno a passare le vacanze nel camping, dove i loro ragazzi e gli amici strimpellano la chitarra al chiar di luna: loro sono carine e Porto Cervo, con i suoi yacht, dista un tiro di schioppo. E se i compagni di vacanza non vogliono fare gli sfigati, che vanno in Costa Smeralda per fotografare i Vip in barca, la banconista Silvia (una convincente Pedron), l’estetista Luana (la modella di Bassano del Grappa Francesca Cavallin) e la contabile Elena (Benedetta Valanzano, qualche fiction, un po’ di teatro, un niente di cinema) andranno per conto proprio. Dove? Ma dove le porta la smania d’essere strafiche, scalando la società sulle spalle di altri arrampicatori... «A belle!», le apostrofano tre napoletani, che dormono in quindici in un bilocale, effettuando turni di riposo. «A boni!», rispondono le tre, commentando i sederi e i portafogli dei partenopei rotti a tutto. (Il soggetto e la sceneggiatura sono di Gino Capone e di Jerry Calà).
«Ho concepito il cast con personaggi-verità, per raccontare uno spaccato di vita giovanile», dice il regista. «Con il mio show musicale giro molto per l’Italia, vedo che i giovani sono come io li racconto qui. Ci sarà un motivo, se ai provini del Grande Fratello si presentano in venticinquemila...», quasi si scusa Jerry, che nel suo finale ravvede una certa amarezza: un uomo si mette con un uomo. «La vita vera non è così smeralda: finalmente qualcuno scoprirà che in campeggio ci si diverte di più», moraleggia il comico, qui alle prese con un produttore russo molto invadente e una figlia segreta (l’attrice indiana). Più sincera, l’ex-Miss Italia 2002 Eleonora Pedron, afferma: «Ho cercato di essere me stessa, nel ruolo di Silvia, come me una sognatrice in attesa del Principe Azzurro.

E, certo, vorrei continuare a fare l’attrice, il mio sogno nel cassetto». E se la Cavallin vorrebbe recitare come l’americana Meryl Streep, la Pedron aspira ad avere «la sensualità di Michelle Pfeiffer, il sorriso di Julia Roberts e la bravura di Demi Moore».

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