Prima il sondaggio pilotato, poi i tagli

Errore cronologico o solo di comunicazione? «I cittadini approvano la finanziaria regionale», recita una nota dell’assessorato al Bilancio del 27 dicembre, che prosegue: «Ecco i risultati del sondaggio informato e partecipato. L’86 per cento del campione è favorevole alla riconversione dei posti letto ospedalieri in cambio di più ambulatori. Mentre 7 persone su 10 preferiscono le strutture pubbliche. Il trasporto ecocompatibile raccoglie priorità per l’81 per cento. Segue la raccolta differenziata».
Fin qui nulla da eccepire: sono pareri spontanei. Infatti stando alle regole che governano i processi di indagine statistica, gli strumenti non sono troppo dissimili da quelli che governano la matematica. Vale a dire causa ed effetto. Già, ma è proprio sulla concatenazione degli eventi, ossia sul rapporto causa ed effetto, che sorge un dubbio: i risultati del sondaggio divulgati dall’assessorato di Luigi Nieri risalgono niente meno che al 3 dicembre scorso e sono frutto di una serie di note informative su quella che sarebbe stata la finanziaria regionale. Sarebbe stata, appunto, perché la finanziaria è stata approvata dal consiglio regionale della Pisana solo il 23 scorso.
Quindi il taglio dei posti letto, la reintroduzione e l’aumento del ticket, gli inasprimenti fiscali e le altre misure di contenimento della spesa non potevano essere noti, almeno dal punto di vista quantitativo, a chi ha risposto alle domande del sondaggio. Insomma non si riesce a capire perché i pareri che i duemila intervistati, selezionati dall’Ispo di Renato Mannheimer, hanno espresso il 3 dicembre scorso sulle proposte indicative della giunta Marrazzo, siano stati divulgati in questi giorni. Inoltre viene spontaneo chiedersi come faccia l’assessore al Bilancio Luigi Nieri a decretare, con tanta sicumera, che i cittadini del Lazio condividono le scelte della finanziaria e che, sempre tra i cittadini «è diffusa la voglia di discutere e confrontarsi su questioni concrete». Già, perché secondo l’esponente del Prc esprimere il proprio parere su proposte e non su provvedimenti definitivi, e quindi in vigore, equivarrebbe a confrontarsi su questioni concrete. A questo punto è necessario precisare che non c’è nessuna voglia di mettere in discussione la bontà del sondaggio, ma forse ci sarebbe qualcosa da dire sulla bontà delle premesse e delle considerazioni finali. Quelle considerazioni politiche al limite della demagogia spicciola e della mera propaganda che, se all’inizio farebbero pensare a un curioso errore di comunicazione, successivamente lasciano spazio a qualche malignità inconfessabile. È bizzarro che l’assessorato al Bilancio, ossia quello che dovrebbe avere maggiore dimestichezza con i numeri (piuttosto che con la «filosofia»), incespichi grossolanamente su questioni cronologiche. Eppure, a sentire Nieri, il sondaggio, pure così organizzato, sarebbe servito a dimostrare che «molti cittadini hanno compreso e cambiato le loro posizioni iniziali su alcune proposte contenute nella finanziaria regionale.

Le risposte più significative emergono dal fronte sanità, da cui si evince un sostanziale apprezzamento per le decisioni della Regione in merito alla riduzione dei costi, alla riconversione dei posti letto in eccesso e all’abbattimento delle liste di attesa attraverso il potenziamento delle strutture pubbliche». Chissà se quegli stessi cittadini conosceranno già l’ammontare delle addizionali regionali per coprire lo sfondamento degli ultimi due anni di giunta Marrazzo.

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