La sosta si paga con un sms dal cellulare

La «Parkcard» si ricarica come le schede telefoniche

Chiara Campo

Il gratta e sosta va in pensione: dal 19 giugno in tutta la città si potrà pagare il parcheggio con un sms. Inizia come un esperimento, ma se funzionerà Comune e Atm elimineranno gradualmente i vecchi tagliandi. Per accorciare la fine di un’«epoca», in due zone presto arriveranno pure i parcometri, dove per acquistare il biglietto da esporre sul parabrezza basteranno le monetine, la carta di credito e presto anche con la tessera elettronica Atm. «I milanesi forse avrebbero gradito molto di più fare a meno delle nuove tecnologie purché non ci fosse nulla da pagare - scherza il sindaco Gabriele Albertini -, ma per questo dovrebbero mettersi in tasca l’auto, e non è ancora possibile». Il pagamento della sosta con gli sms (al numero 335.1991950) eviterà soprattutto nei giorni festivi e d’estate il disagio di andare a caccia di una rivendita aperta per i gratta e sosta. Basterà acquistare un kit da 10 euro, la ParkCard, con un numero identificativo di quattro cifre e un chip che permetteranno agli ausiliari di controllare col palmare se l’utente ha pagato la sosta, e poi la tessera si «ricaricherà» come la scheda del telefonino. Si potrà indicare la durata della sosta con un solo sms, o inviarne uno all’inizio e uno alla fine.
Un aggiornamento inserito nel Piano urbano della mobilità 2001-2011, che presenta grandi novità per le nuove linee metropolitane. La 5 da Bignami a Garibaldi e la 6 da Garibaldi a San Siro (che da metrotranvia si trasforma in metrò) si fondono in un’unica «Grande 5», dodici chilometri di binari con fermate all’ex Manifattura Tabacchi dove sorgerà la Cinecittà milanese, alle Ferrovie Nord, al passante, alla Città della moda, alle Tre torri che saranno innalzate al posto della vecchia Fiera, poi davanti al Portello, al Palalido, allo stadio di San Siro. La maxi-linea trasporterà 10mila persone all’ora in entrambe le direzioni. E la «fucsia» è destinata ad allungarsi ulteriormente a nord verso Monza Bettola e ad ovest fino a Settimo Milanese. La parte Garibaldi-Bignami è già stata finanziata dal Cipe, e i cantieri apriranno entro 6 mesi o un anno al massimo e per completarla ce ne vorranno circa quattro. Novità anche per la linea 4 da Lorenteggio a Linate, di cui il Cipe ha già approvato il progetto e le modalità di finanziamento: due giorni fa il sindaco-commissario ha firmato il bando di prequalifica per scegliere con una gara il partner privato che supporterà la costruzione dell’opera con il project financing, la base d’asta è di 200 milioni di euro. Per il primo lotto Lorenteggio-Policlinico, che costerà 788 milioni, il Comune è stato autorizzato a partire coi lavori. La giunta ha appaltato inoltre i lavori del tunnel a pedaggio De Gasperi-Gattamelata, che inizieranno a fine estate, e per riorganizzare il settore delle merci ha previsto una serie di centri di raccolta e smistamento, il più grande alla stazione Centrale. Novità anche per i capolinea degli autobus: quello in stazione Garibaldi sarà smantellato per i cantieri della Città della moda. Ne sarà allestito uno a Lampugnano e uno in viale Zara. «La storia dirà se abbiamo fatto opere utili o se hanno fatto perdere le elezioni», commenta Albertini, messo anche ieri all’indice da An per le scelte sul traffico.

E sui candidati Letizia Moratti e Bruno Ferrante che non intendono chiedere i poteri speciali sul traffico commenta che «essere Commissario vuol dire assumersi la responsabilità di decidere. Evidentemente chiunque venga dopo ha paura di farlo».

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